‘Pensieri fumati’, ultima produzione letteraria della giornalista Simona Mazza

La solitudine

‘La solitudine’ di Mario Sironi ispira all’autrice di ‘Pensieri fumati’ queste considerazioni: ‘Se dovessimo dire tutto quello che pensiamo degli altri, resteremmo soli. Ma se dovessimo misurare la solitudine in base alla nostra piena soddisfazione nella relazione con gli altri, allora ci accorgeremmo di essere davvero soli. I soldi non possono comprare un abbraccio. I regali cafoni non valgono una canzone. Un abbraccio è l’unica materia che può colmare il vuoto. Devi apprezzare l’immensità del vuoto, perché non è mancanza è solo “materia invisibile”. Che tristezza i sani di testa: dovranno soffrire tanto di solitudine’.

In Solitudine, Mario Sironi rappresenta il dramma dell’uomo contemporaneo. I suoi personaggi sono essenziali e diventano dei simboli della condizione vissuta dagli abitanti delle periferie urbane. Nei suoi dipinti Sironi muove una critica verso il progresso e i colori che utilizza lo dimostrano. La donna è sola all’interno di un ambiente essenziale e arcaico. Le architetture sono fredde e sovradimensionate rispetto alla dimensione umana. Infine il volto della protagonista ha un’espressione triste e rassegnata’.

Tutto è narrazione

‘L’assenzio’ di Edgar Degas viene incardinato nella narrazione per  informarci che: ‘Davanti a ogni situazione che non ti piace, immagina di stare sulla vetta di una montagna e osserva tutto dall’alto. Guarda con l’occhio dell’osservatore esterno e capirai che è solo una sfida, un messaggio da decifrare…  Ogni volta che una forza negativa ti si presenta, immagina che sia un filo elastico: più ti spinge verso il basso, più la sua energia ti catapulterà verso l’alto… Siamo il riflesso di ciò che pensiamo e di come giudichiamo… Se siamo fatti della stessa sostanza di Dio, non esiste imperfezione… La sofferenza non è punitiva, serve a bruciare il karma. Mai giudicarla!’.

Edgar Degas pittore vissuto nel diciannovesimo secolo e legato alla scuola dell’impressionismo. Le caratteristiche fondamentali di questo movimento sono la pittura all’aria aperta e il nuovo utilizzo della luce. Alla base di questo procedimento vi era la pittura ‘en plein air’, ovvero all’aperto, luogo dove il pittore esercitava la propria visione e riportava sulla tela. ‘…immagina di stare sulla vetta di una montagna e osserva tutto dall’alto. Guarda con l’occhio dell’osservatore esterno e capirai che è solo una sfida, un messaggio da decifrare… ‘, la nota di Simona.

Centro di gravità

Il ‘Funambolo’ di August Macke  ci trasmette che se si trova il ‘centro di gravità’ ‘tutto ciò che accade all’esterno non ci può scalfire…La nostra sicurezza non deve venire dall’esterno e poggiarsi a cose materiali o alla nostra collocazione sociale, ma deve venire dall’interno e si deve fondare sulla certezza della vacuità e dell’effimero… L’Uno ha emanato le sue monadi, gemme che si sono diramate a cascata…  Lo scopo del gioco è restare in equilibrio…’, sono parte delle considerazioni di Simona.

Roberto Cristiano

(continua…)

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