Napoli, punto d’incontro tra Venezuela e Italia

Napoli. Pubblico di alta qualità e matrice internazionale, ha partecipato con vivo interesse a Castel Nuovo all’inaugurazione pubblica – con elegante ed esclusivo vernissage a inviti – della personale “Viaggiando”, firmata dal pittore e scultore contemporaneo Carmelo Vicente Rossi, in arte Caviro.

Venezuelano di nascita e italiano di adozione, campano per assoluta passione, quella stessa che nutre per Napoli, “simbolo delle città del Mondo”. E proprio attraverso Napoli, l’artista concilia il grande amore per le sue “due patrie”.

Visitatori, esperti e appassionati d’arte, illustri invitati, rappresentanti istituzionali, hanno potuto ammirare, nelle storiche Sale della Corte (Vesevi), circa sessanta  opere di magnifica fattura, che rimangono in esposizione nell’antico maniero angioino fino al 5 agosto.

Vivo interesse hanno suscitato nella console del Venezuela a Napoli, Esequia Rubin De Celis, che ha espresso all’indirizzo di Caviro e di suoi apprezzati e originali lavori artistici, intense parole di ringraziamento per la sua arte “che rappresenta la necessità di comunicare e far viaggiare le persone attraverso la fantasia… e ha permesso una volta ancora di far incontrare l’Italia e il Venezuela”.

La console ha dichiarato alla presenza dei giornalisti di settore e agli altri invitati, il suo spiccato interesse per i colori intensi e brillanti – quelli del fuoco che ricordano il Venezuela e quelli del mare italiano e in particolare del mare della Campania – testimonianze della nuova svolta creativa dell’artista, ora indirizzata verso un misurato ottimismo, che si evince già nella scelta delle sfumature, un tempo più pacate e adesso luminose, fino a raggiungere in alcuni lavori gli azzurri profondi e vibranti, tipici della Costiera sorrentino-amalfitana.

In particolare, Esequia Rubin De Celis è poi rimasta affascinata dai bassorilievi in legno e metallo, sui quali le farfalle sembrano volteggiare, risplendono gli astri, verdi foglie si uniscono a un bouquet di strutture cementizie; la mela, emblema della scelta; le grandi ali spiegate, nel quadro dedicato a “Napoli città della Pace”; il particolare di “funiculì funiculà” – ormai un ricordo – ovvero la funicolare sul Vesuvio simbolo di Napoli come Napoli per l’artista è simbolo delle città.

Evidente negli ultimi lavori, l’incessante impegno di ricerca. Essi testimoniano gli inizi di questa nuova produzione, frutto dell’ispirazione artistica di Caviro, legata ai momenti fantastici in ambito pittorico, e all’impostazione transitiva nelle opere scultoree lignee, nelle quali sono pure presenti parti metalliche: evidente si presenta il processo evolutivo nelle varie realizzazioni espresse attraverso l’orientamento verso un linguaggio figurativo tridimensionale con figure precise, a rappresentare paesaggi e lavori compositivi astratti. Opere dal personalissimo sentire che diventa creazione, dedicato da Caviro alle sue “due patrie” – Venezuela (di nascita) e Italia (di adozione), entrambe profondamente amate dal versatile artista attraverso Napoli, anello di congiunzione e punto d’incontro tra le varie realtà del Pianeta.

Teresa Lucianelli

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