Mondali Femminili. Il sogno delle azzurre si ferma ai quarti: Olanda in semifinale

Finisce il sogno delle azzurre ai Mondiali femminili di calcio. Le azzurre si devono arrendere 2-0 all’Olanda. La squadra di Bertolini contiene le Oranje nel primo tempo. Nella ripresa è però tutta un’altra Olanda: le campionesse d’Europa in carica dominano, prendono una traversa e trovano le reti con Miedema (70′) e Van der Gragt (80′). Per l’Italia sfuma anche il sogno di qualificazione a Tokyo 2020. “Queste ragazze hanno fatto un mondiale eccezionale, sono molto orgogliosa di loro. Anche oggi hanno fatto vedere tutto lo spessore che hanno, lacrime ed emozioni ci stanno ma devono vedere l’aspetto bello, è un grande punto di partenza per il loro futuro, è una partita che ci insegna molto”. Milena Bertolini ringrazia così le azzurre della sua nazionale, che esce a testa alta ai quarti di finale dei mondiali femminili di calcio.

“Le nostre ‘Ragazze Mondiali’ hanno scritto una pagina bellissima del nostro calcio. Hanno lasciato una traccia indelebile, è un patrimonio che dobbiamo difendere e valorizzare. Il movimento femminile è esploso anche grazie alla partecipazione e alle emozioni che ha saputo suscitare in questo Mondiale. Grazie a tutte le protagoniste di questa splendida avventura”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, dopo l’eliminazione delle azzurre.

Le azzurre tengono bene nei primi 45 minuti, quando i ritmi della partita sono molto lenti. Il caldo di Valenciennes non lascia tregua alle 22 in campo e già dopo 15 minuti i segni della fatica sono evidenti. Il leggero predominio olandese a livello di gioco non porta nessun pericolo dalle parti di Giuliani, anzi è l’Italia ad andare vicina al vantaggio nel primo tempo. Bergamaschi, sola in area, ha la palla dell’1-0 ma arriva scoordinata al tiro e la capitana olandese van Veenendal blocca facilmente. Le olandesi sono in formazione tipo e hanno un tasso tecnico superiore, soprattutto sugli esterni. L’Italia tiene bene a livello difensivo: nei primi 45 minuti di gioco solo una volta arrivano in porta le olandesi.

Nel secondo tempo la partita cambia volto: le azzurre crollano fisicamente, la superiorità fisica delle olandesi è evidente. Bertolini mette gambe fresche in campo ma le campionesse d’Europa sono più forti delle azzurre. Una supremazia che aumenta minuto dopo minuto. È il 70′, e il gol suona come una condanna, perché l’Italia non dà assolutamente l’impressione di poter pareggiare. Infatti dopo dieci minuti arriva il raddoppio Oranje: ancora su una situazione da fermo, ancora Spitse, stavolta è Van Der Gragt a svettare di testa. È il 2-0 che vuol dire eliminazione. Le azzurre piangono, in panchina e in campo, Sabatino orgogliosamente cerca il gol della bandiera, van Veenendal si salva in angolo. È l’ultima emozione prima della resa. Adesso arrivano altre partite, da giocare in campo ma soprattutto in politica sportiva.

Le azzurre ha fatto sognare un Paese. Brave ma il movimento calcistico olandese non ha eguali: 150mila tesserate su sette milioni di popolazione, quello italiano ne ha 24mila su 60 milioni. Difficile competere ad armi pari in queste condizioni, senza aver accesso nemmeno al professionismo, a differenza delle olandesi.

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