Migranti, crisi di nervi della segretaria Pd. Crepet: ‘Alcune parole che usa la Schlein non si trovano neanche sul vocabolario’

“Meloni governi invece di attaccare l’opposizione, a Lampedusa dei suoi slogan traditi non se ne fanno nulla e hanno bisogno di fatti. La presidente del Consiglio, che professava l’uscita dall’euro, il blocco navale e il taglio delle accise sulla benzina, la difesa dei lavoratori, tanto per citarne alcuni, si è dimostrata campionessa mondiale di boomerang che poi tornano addosso al Paese. Si ricordi che al governo c’è lei e si impegni a gestire il fenomeno migratorio anziché attaccare l’opposizione”, Elly Schlein detta la linea e il compagno Majorino, responsabile immigrazione del Nazareno, che la spara ancora più grossa:  “Giorgia Meloni è in imbarazzo per il clamoroso fallimento delle sue politiche sull’immigrazione. Si tratta di una ricostruzione delirante dei meccanismi di redistribuzione, la realtà è che non ha in mano nessuna soluzione”, afferma  Majorino annunciando che il Pd è al lavoro per una controproposta in 7 punti di cui si è discusso in una riunione  della segreteria.

Dopo la figuraccia dalla Gruber, dove in una drammatica puntata la conduttrice e il direttore della Stampa l’hanno accusata di risultare incomprensibile e indecisa ai suoi elettori, stavolta la bocciatura arriva dal più famoso psichiatra italiano, Paolo Crepet, nel corso della trasmissione de La 7 “Tagadà”. Tiziana Panella gli chiede un parere sulla leader del Pd e lui non si tira indietro. “Bè, mi pare che alcune parole che utilizza la Schlein non si trovino neanche sul vocabolario, è un problema di empatia, i politici devono saper entrare in contatto con il popolo parlando semplice. La Schlein prenda come riferimento il discorso di Martin Luther King, lui parlava semplice, in 12 minuti puoi cambiare il mondo se parli chiaro ma se non ti fai capire puoi parlare anche per sei ore…”.

‘La gente non vota il Pd perché detesta il Pd e i suoi esponenti. La spietata analisi di Antonio Decaro, sindaco di Bari, ha gelato i compagni accorsi alla Festa dell’Unità di Taranto. Ed è stata riportata  dal Giornale.

A pungere il Pd a guida Elly Schlein è un sindaco di primo piano, presidente dell’Anci, che tra l’altro appoggiava Bonaccini come candidato alla segreteria.

Gli elettori – ha detto Decaro – non tornano così. Come Pd dobbiamo restare quindi all’opposizione. Perché in questi anni, e sono 18 anni che non vinciamo le elezioni, abbiamo governato molte volte, la stragrande maggioranza, con i voti degli altri. Le politiche non le abbiamo vinte mai. Abbiamo vinto le amministrative – ha riconosciuto – non perché i sindaci sono più bravi di quelli che si candidano in Parlamento ma perché il sindaco, il consigliere comunale è costretto ad andare a parlare con i cittadini per chiedergli il consenso, per farsi spiegare i problemi della città. Un j’accuse impietoso, che stride col senso di superiorità che la sinistra e il Pd ostentano ad ogni occasione e che continua a renderli supponenti e antipatici.

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