Meloni in Etiopia: Italia protagonista nel Corno d’Africa

“Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perché si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade al resto di Europa. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso, non è un tema su cui ci sono divergenze. E’ complessa ed è normale che ci siano diversi emendamenti”, ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a margine della missione in Etiopia parlando delle modifiche al dl migranti.

“Penso che sia una vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie, stanno cercando di far tornare i decreti sicurezza di Salvini anche su aspetti come quelli dell’abolizione della protezione umanitaria su cui per altro c’erano state criticità sollevate dalla Corte Costituzionale”. Afferma la segretaria del Pd Elly Schlein a margine di una iniziativa elettorale a Siena a sostegno della candidata a sindaco del centrosinistra Anna Ferretti: “Siamo fermamente contrari e continueremo a batterci  affinché le politiche migratorie siano in linea con i diritti internazionali, con le carte internazionali a partire da quella di Ginevra sui diritti delle rifugiate e dei rifugiati, abbiamo una posizione molto netta su questo”.

La premier ha anche parlato del caso Uss: “Sicuramente il fatto è abbastanza grave, mi riservo quanto torno di parlarne col ministro Nordio per capire bene come sono andate le cose, sicuramente ci sono anomalie. La principale anomalia credo sia la decisione della corte di appello di tenerlo ai domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenere la decisione anche quando c’era una decisione sull’estradizione: quindi credo che il ministro abbia fatto bene ad avviare un’azione disciplinare e quindi bisogna fare chiarezza”.

“Io sono sempre stata convinta che la pluralità anche all’interno del centrodestra sia un arricchimento più che un problema. Il punto è la volontà di camminare insieme, quella volontà io la vedo fermo restando quella volontà ci sono anche sfumature diverse, questo è più facile oggi farlo con i partiti, quello che succederà domani nessuno è in grado di dirlo”.

“Non so dare una data precisa ma posso dire che noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite” dall’Europa e “la prescrizione della Commissione Ue è agosto”, ha detto ancora la premier prima di lasciare Abeba a chi le chiede quando sarà presentato l’aggiornamento del Pnrr insieme al nuovo capitolo RepowerEu. “Non è un lavoro facile” e “per le modifiche del piano ci prendiamo il tempo che è necessario a ottenere il vero obiettivo, che non è fare i primi della classe e presentare una settimana prima il lavoro ma presentare un lavoro che ci consenta di spendere al meglio le risorse”.

Ad Addis Abeba ho avuto il piacere di incontrare anche il Presidente somalo Hassan Mohamud – aveva scritto su Twitter la presidente del Consiglio -. La Somalia troverà sempre nell’Italia un partner privilegiato e solido nel sostenere gli sforzi volti a rafforzare le istituzioni somale e la stabilità dell’intero Corno d’Africa.

‘C’è un protagonismo italiano in Africa, complessivamente, e nel Corno d’Africa, che per noi è cruciale e sensibile per molte materie”. E’ iniziata con queste parole la missione in Africa con base in Etiopia per la premier Giorgia Meloni. La delegazione italiana è arrivata alla sede dell’Unione Africana, ad Addis Abeba nel primo pomeriggio. Ad accogliere la Meloni il Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Africana, ambasciatore Alberto Bertoni. Il premier all’aeroporto Internazionale Bole ha trovato ad attenderla il Primo Ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, che aveva già visto a Roma nel febbraio scorso. Dopo gli onori militari e la rassegna della Guardia d’Onore, Meloni e il premier etiope sono rimasti a colloquio in un salone dell’aeroporto.

“L’Etiopia è uno snodo di molte cose. E’ un paese la cui stabilità per la regione del Corno d’Africa è fondamentale. E’ un paese con il quale l’Italia vanta storiche relazioni importanti, che io intendo rafforzare.  Qui sono molte le materie sulle quali discutere, quella migratoria è una conseguenza. Qui sono molte le nostre aziende con i loro investimenti,  a partire dalle infrastrutture, che sono riferibili a quello che chiamo Piano Mattei per l’Africa. Questa nazione ha bisogno di sostegno finanziario e ce ne stiamo occupando, come stiamo facendo, in una situazione molto diversa, con la Tunisia.

Il premier etiope ha dato “il benvenuto al primo ministro italiano Georgia Meloni” in un tweet, sottolineando che “la visita serve a rafforzare ulteriormente i legami tra i nostri due Paesi”. Presente anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese. Fa parte della delegazione italiana anche Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

Stiamo lavorando – ha poi annunciato la Meloni – a una serie di iniziative che riguardano l’Africa. Una è lo ‘Stocktaking Moment’, l’evento Fao che stiamo organizzando a Roma il 24-26 luglio, al quale abbiamo invitato l’Unione africana e il primo ministro etiope; un altro è il summit intergovernativo Italia-Africa che si celebra ogni due anni, in autunno si svolge il prossimo: quella potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente il nostro Piano Mattei, sul quale collaboriamo con questi paesi”. Poi uno sguardo allargato alle relazioni con l’Europa: “Continuo a essere convinta che questo lavoro produca molto più dello sforzo che richiede, per l’interesse nazionale italiano ed europeo, per la stabilità di un continente sul quale forse negli ultimi anni non abbiamo fatto abbastanza e che oggi vede l’ingresso di attori diversi. Io credo che nell’opera di stabilizzazione e di sviluppo dell’Africa un ruolo forte dell’Italia e dell’Europa sia opportuno”.

Rafforzamento delle relazioni bilaterali e un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi sono tra i principali obiettivi della missione cui seguirà, tra gli impegni dell’Italia per il Corno d’Africa, la co-presidenza insieme alle Nazioni Unite della conferenza dei donatori a New York, il 24 maggio. Oltre alla cooperazione bilaterale per lo sviluppo e la stabilità dell’area, al centro dei colloqui con il primo ministro etiope  anche la gestione dei migranti per un Paese che rappresenta lo snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia, e di lì verso l’Italia.

Prima di concludere la missione, la premier in visita all’istituto onnicomprensivo Galileo Galilei della capitale etiope, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 studenti.

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