Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta: “Rafforzare il 41 bis”

La mafia, dopo un anno di relativa ‘tranquillità’ torna ad uccidere in Sicilia. In Campania la camorra con le discariche illegali produce danni notevoli alla salute dei cittadini ma riempie le sue casse. A Roma è allarme delinquenza ma non segna il ritorno della Banda della Magliana. Sono questi alcuni dei tratti più significativi del crimine organizzato nel 2011 fotografati dalla Relazione che la Procura nazionale antimafia, diretta da Pietro Grasso, ha consegnato alla Commissione antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu.

Sicilia.La mafia torna a uccidere. Dopo un anno di abbandono (2010) in Sicilia, nello scorso anno, si ritorna ad uccidere per risolvere i problemi legati all’organizzazione mafiosa: cinque morti nel solo distretto di Palermo. Secondo la relazione Grasso Cosa Nostra è ancora alla ricerca di una nuova leadership e di nuove strategie. Il latitante ‘numero Uno’ è sempre Matteo Messina Denaro il cui arresto è una priorità assoluta e infliggerebbe un duro colpo.

Roma: città violenta. Nella capitale c’è una violenza efferata, ma non si può parlare di “nuova Banda della Magliana perché non c’è un gruppo criminale egemone sugli altri”. Una parte sostanziale dei delitti non sono “riconducibili a logiche di criminalità organizzata, spiega la relazione, ma piuttosto deriva da fatti occasionali (come l’aggressione al musicista nel rione Monti) o rappresenta l’estrema conseguenza di episodi delittuosi di altra natura (come l’omicidio a seguito di rapina in zona S. Basilio)”. Molte aggressioni, per le modalità o le caratteristiche delle vittime, sono maturate in ambienti legati allo spaccio di droga.

Camorra: il business dei rifiuti. In Campania la camorra fa soldi con i rifiuti, soprattutto nocivi, che inquinano il territorio. Ai clan poca interessa l’aumento dei tumori o la presenza di diossina nel sangue o nel latte materno della popolazione campana. I rifiuti sono sinonimi di soldi. Ad essere colpiti di più sono i residenti nella provincia nord di Napoli e nel basso casertano.

Lombardia: regna la ‘ndrangheta da 20 anni. La malavita calabrese ha realizzato una vera e propria colonia in Lombardia. Da venti anni, si legge nella relazione, è in corso una pratica di avvicinamento-assoggettamento di soggetti legati da comunanze di interessi che ‘governa’ imprenditori, politici e amministratori pubblici. Tuttavia i clan che operano in regione non sono autonomi, ma rispondono ad una struttura di coordinamento attiva in Calabria. Il leader delle famiglie ‘lombarde, Carmelo Novella, che coltivava sogni ‘automomisti’, è stato per questo ucciso nel 2008 a S.Vittore Olona.

Rafforzare il 41 bis. Il carcere duro ‚ imprescindibile nella lotta alla mafia, deve essere “potenziato e mai attenuato”. Dato l’elevato numero di detenuti sottoposti (686 nel 2010) a questo regime carcerario servono finanziamenti per nuove strutture detentive.

Giochi e scommesse. Il settore dà lavoro a 5.000 aziende e 120.000 persone, con un fatturato di almeno 70 miliardi ed è di preminente interesse della criminalità organizzata, dati gli elevatissimi e rapidi guadagni. C’è la possibilità di riciclare ingenti somme provenienti da attività illecite e penetrare territorialmente nella gestione delle sale gioco, dei corner, degli apparecchi da intrattenimento.

Intercettazioni sono indispensabili. Senza questo strumento investigativo l’azione repressiva ed anche preventiva risulterebbe sostanzialmente priva di ogni efficacia. Permane, ovviamente, l’esigenza di operare uno stretto controllo sulle conversazioni registrate al fine di utilizzare giudiziariamente soltanto quelle effettivamente rilevanti ai fini delle indagini, tralasciando – ed anzi tutelando sotto il profilo della loro segretezza – il contenuto di quelle non utili penalmente.

Rimesse cinesi: è allarme. Sotto monitoraggio il flusso verso la Cina delle enormi disponibilità  finanziarie delle comunità cinesi, per verificare se siano collegate ad attività illecite non solo dal punto di vista valutario, ma anche dell’evasione fiscale o del riciclaggio. Contraffazione, contrabbando non esauriscono il crimine dagli occhi a mandorla. Numerosi i casi accertati di immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro e della prostituzione.

Spagna: si investe nel mattone. Servendosi anche di intermediari finanziari affiliati ai clan, la camorra ricicla e investe all’estero gli enormi guadagni del traffico di droga. Soprattutto nel settore immobiliare spagnolo, come fa la famiglia Di Lauro. Il business avviene anche attraverso l’impiego di posizioni fiduciarie nel principato di Monaco e aventi la sede in Paesi off-shore.

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