“Berlusconi domenica dai Pm o accompagnamento coatto”. Lepore, “la memoria difensiva non basta”

La Procura di Napoli ha chiesto al premier Silvio Berlusconi di presentarsi entro domenica per l’audizione in qualità di persona offesa nell’ambito dell’inchiesta ai suoi danni. Nel caso in cui il presidente del consiglio dovesse rifiutarsi a farsi ascoltare, i pm della procura partenopea avvierebbero la procedura per l’accompagnamento coatto del testimone. “La memoria difensiva del premier Berlusconi non basta ad evitare il faccia a faccia coi magistrati”. Il procuratore capo di Napoli, Giovandomenico Lepore, intervenendo a ”24 Mattino” su Radio 24 per parlare del procedimento sulla presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio è un vero e proprio fiume in piena. Esclude trappole per il premier, ribadisce che non potrà sempre usare il jolly del legittimo impedimento e precisa che la posizione del presidente del consiglio, nell’affaire Tarantini, da parte lesa possa tramutarsi in indagato. Ed infine assicura che da Napoli l’inchiesta non si muove. Commentando la notizia del deposito di una memoria da parte dei legali di Berlusconi, Lepore sottolinea che “non è un memoriale ma una memoria difensiva. Ma non basta, anche se va letto ciò che c’è scritto e tenerne conto ai fini processuali”. “Va sentita la parte lesa –continua il procuratore capo-  noi abbiamo elementi per pensare che ci sia un’estorsione e la vittima, il premier, nega l’estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari”. “La memoria difensiva – spiega Lepore – non basta perché è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare”. Il magistrato napoletano non ha preso bene la scelta di Berlusconi di volare in Europa per non affrontare i pm napoletani a Palazzo Chigi. Anche se sceglie la strada di una  “diplomazia forzata” ricorda al premier che nessun cittadino può sottrarsi a suo piacimento all’esame da parte dei magistrati. “Lo stesso Presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre”. Insomma Berlusconi prima o poi dovrà essere sentito e non potrà sempre giocare il jolly del legittimo impedimento. Lepore non crede che il presidente del consiglio, andando in Europa oggi, stia fuggendo dai magistrati. “Comunque non si è presentato. Cercheremo un’altra data nei prossimi giorni”. Se poi, aggiunge, “anche avessi un dubbio che è un viaggio di comodo, quel dubbio rimarrebbe in me, non lo potrei esternare”. Il procuratore capo di Napoli assicura che al premier non è stata tesa nessuna ”trappola” anche se non esclude che da parte lesa la sua posizione possa tramutarsi in indagato. “Berlusconi – spiega – è parte lesa, non indagato. Naturalmente se lui desse una versione che contrasta con alcuni elementi obiettivi che abbiamo a disposizione, allora bisogna che una delle due posizioni prevalga sull’altra”. Infine, Lepore è convinto che l’inchiesta resterà di competenza della procura napoletana. “Siamo stati noi i primi a sollevare la questione – rileva il procuratore capo – e nella richiesta fatta al gip non escludevamo che la competenza fosse di altri. Il gip ha vagliato e ha riconosciuto che allo stato attuale siamo competenti noi”.

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