‘La Regina di Ghiaccio’, il musical con Lorella Cuccarini al Teatro Brancaccio di Roma fino al 7 gennaio

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Barbara Lalle le riflessioni su ‘La Regina di Ghiaccio’ in scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 7 gennaio.

‘La Regina di Ghiaccio,  il musical, ideato e diretto da Maurizio Colombi, è la proposta che il Brancaccio ha in cartellone per il periodo natalizio. Per l’occasione il teatro romano si presenta al pubblico decorato in maniera variopinta con elementi peculiari del nostro immaginario dell’oriente  Lampade, gong, e ventagli decorano il foyer e la sala  Fino al 7 Gennaio, Lorella Cuccarini è la Turandot, protagonista del musical ispirato alla fiaba persiana da cui nacque l’omonima opera di Giacomo Puccini. E proprio con l’immagine gigantografica del ritratto del musicista italiano, inizia e finisce il musical: si omaggia l’Opera sia con foto che con note.

18 brani musicali sono la colonna sonora originale firmata dal trio creativo formato da Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari per questa megaproduzione: ‘Nessun dorma’, ‘Che gelida manina’, “E muoio disperato’ sono alcune delle frasi che Turandot ed il suo pretendente, il Principe Calaf interpretato da Pietro Pignatelli, si ritrovano a cantare tra una canzone leggera ed un’altra, come omaggi al mondo alto della lirica, di cui il musical è pur sempre figlio minore.

Lorella Cuccarini  rinnova il suo sodalizio con gli italiani che la amano ora come allora. Nel teatro pieno mi arriva di continuo alle orecchie il nome ripetuto della nota showgirl. Per il pubblico, così come per il regista, la sua presenza è una forma di garanzia: sempre per Colombi, la Cuccarini ha indossato i panni di Madre Gothel in Rapunzel, altro musical di successo proposto nelle passate stagioni dal Brancaccio. Lorella Cuccarini canta, balla e recita bene. Ha una presenza scenica meravigliosa, perfetta per tutto ciò che è fiabesco. Mette d’accordo tutta la famiglia: è’ un richiamo Difficile, della sua popolarità ed attrattiva mediatica, trovarne di pari bravura.

Il simbolo della mela, come frutto insidioso di biblica memoria, viene ripreso nella narrazione: gli enigmi che il Principe deve risolvere per poter sposare la bella Turandot, salvando lei dall’incantesimo e sé stesso da morte certa, sono dentro delle mele blu raccolte da un sofferente e impotente albero parlante Nuove tecnologie ed effetti speciali si mescolano bene a elementi scenografici tradizionali: neve, proiezioni, voci campionate, fumi da sotto le poltrone, nebbie, raggi laser e pannelli sono un concerto di stimoli che lasciano il pubblico colpito e coinvolto.

Il cast a cui sono arrivati, dal palco a fine spettacolo, i ringraziamenti della stessa Cuccarini, è di grande spessore a livello attoriale, canoro e tersocoreo. Molto spettacolari le coreografie di Rita Pivano che uniscono danza, arti marziali e acrobatica. Tutte le voce sono di livello, in particolar modo convincenti le tre streghe Tormenta, Gelida e Nebbia, e i tre consiglieri dell’imperatore Ping, Pong e Pang. La Dea della Luna Changé e il Dio del Sole Yao strappano sorrisi e simpatia con le loro massime di Confucio e la classica parlata in finto cinese con le elle al posto delle erre.

Lorella Cuccarini, da sempre impegnata nel sociale, dopo i ringraziamenti al cast e ai tecnici, ha invitato il pubblico a partecipare alla raccolta fondi, comprando gadget e piccoli regali al banchetto di 30 ore per la vita, allestito nel foyer.

Chiamato dalla stessa soubrette, sale sul palco per un saluto finale di uona notte il patron di casa, Alessandro Longobardi, direttore artistico del teatro Brancaccio, che ha prodotto per Viola Produzioni questo nuovo grande musical, riconfermando la squadra vincente di Rapunzel.

Barbara Lalle

 

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