La giornata della Memoria e l’Antisemitismo nello sport

Si celebra in questa settimana la <<giornata della Memoria>>, in ricordo delle vittime della follia nazista. A Roma i rastrellamenti furono perpetrati con furore e ferocia: in via della Lungara, sul lungotevere, a due passi dal Vaticano, è possibile leggere la lastra marmorea che ricorda le famiglie strappate al sonno ed avviate alla deportazione. Nonostante la commozione che ancora suscitano quei ricordi proliferano i gruppi e le organizzazioni antisemite. Ne sono una dimostrazione i pacchi minacciosi (con teste di maiale) fatte recapitare alla sinagoga ebraica di Roma ed in altri luoghi sacri agli ebrei romani. Eppure non c’è da stupirsi se, poi, anche nel mondo dello sport, deve dovrebbero annullarsi i pregiudizi razziali nel nome della fratellanza e della solidarietà, si registrano episodi antipatici. Appena un mese fa un calciatore famoso, Anelka, non ha esitato, dopo un goal, a festeggiare con un gesto tipico di un noto gruppo antisemita. Non si conoscono i provvedimenti sanzionatori che sono stati presi nei confronti di costui. E’ invece di questi giorni l’acquisto da parte della famosa squadra inglese del Chelsea di un giovane calciatore egiziano, distintosi,  oltre che per le capacità calcistiche, anche per aver rifiutato di stringere la mano ai calciatori israeliani del Maccabi di Tel Aviv. Ora che è stato acquistato da un team il cui padrone, Abramovich, è un russo ebreo, ed i cui dirigenti sono pure ebrei ,cosa farà il giovanotto integralista?

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