“La leader di estrema destra che sembrava costituire un pericolo per la democrazia italiana, finora ha governato in modo molto meno ideologico e autoritario del previsto. Mettendo in crisi l’Europa, che ora non sa quali carte giocare con il premier italiano”. È questa l’analisi che il New York Times fa del presidente del Consiglio italiano dopo più di 100 giorni dall’inizio del suo mandato. Quella che doveva essere, secondo diverse narrazioni nazionali e internazionali, un governo potenzialmente pericoloso per la democrazia, non lo sembra poi essere così tanto. Anzi, Meloni, scrive il New York Times, sta governando in modo molto “ordinario”. “La signora Meloni si è fatta valere. Ha placato le preoccupazioni internazionali sulla capacità dell’Italia di onorare i propri debiti, approvando un bilancio misurato. Ha avuto incontri cordiali con i leader dell’Unione Europea e ha smorzato la sua invettiva contro i migranti e le élite. Ha seguito le orme del suo predecessore, Mario Draghi, cercando di portare a termine il suo progetto per modernizzare il Paese utilizzando i miliardi di euro di fondi per la ripresa dalla pandemia dati dall’UE”.

Ecco perché adesso l’Europa si trova in difficoltà, dice il Nyt. L’Unione si aspettava che Meloni si avvicinasse all’Ungheria o alla Polonia, ma questo non è successo. Di fronte a un tale comportamento da parte di Meloni, l’Ue non sa quale approccio usare verso il premier italiano. “L’inaspettata ordinarietà dei suoi primi giorni ha irritato l’establishment europeo e i suoi critici italiani, suscitando sollievo, ma anche sollevando un dilemma su quanto il tizzone ardente – ora non più così caldo – debba essere accolto o ancora tenuto, con cautela, a debita distanza” sostiene il giornalista Jason Horowitz. Se viene abbracciata troppo da vicino, scrive il Nyt, “Meloni rischia di legittimare le correnti di estrema destra e illiberali in Europa”. “Se viene respinta, potrebbe far passare l’idea che venga punita per aver fatto ciò che le è stato chiesto. E se ciò succede in un Paese grande e importante come l’Italia, può “destabilizzare l’intero blocco e l’economia globale”. Un esempio di respingimento già attuato verso Meloni è l’esclusione, da parte del presidente francese Emmanuel Macron, da una cena a Parigi con il premier ucraino Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Un chiaro segno che l’Italia è scesa di un livello di importanza rispetto a quando c’era Draghi” scrive il giornale. Macron l’ha fatto, secondo gli analisti, per evitare di legittimare la destra francese. Ma Meloni è stata molto in gamba nel rispondere, incontrando a Bruxelles i leader della Repubblica Ceca e della Polonia. “Un avvertimento velato” spiega il giornale.

Il Nyt si complimenta con Meloni, che in questi mesi di governo, grazie alla sua popolarità, è stata in grado di “ridurre al mimimo i danni causati dalle schegge vaganti presenti nella maggioranza”. Tra queste il suo partner Silvio Berlusconi, che, scrive il giornale, “in questo fine settimana, dopo le dichiarazioni contro Zelensky, è diventato un vero e proprio apologeta di Putin”. Niente sembra scalfire Meloni, che, ricorda il Nyt, ha anche vinto alle elezioni regionali. “Per ora, sembra, Meloni ha spento i timori di bruciare la democrazia italiana con la fiamma post-fascista emblema del suo partito” scrive il giornale. “E la sinistra ora, ha dovuto escogitare una nuova critica contro il premier: che Meloni e la destra al governo possano spaccare maldestramente il Paese” conclude l’articolo.