epa07757348 Protesters and commuters clash on a Mass Transit Railway (MTR) subway train as protesters disrupt services by preventing train doors from closing in Diamond Hill MTR station, Hong Kong, China, 05 August 2019. Hong Kong is bracing for a day of citywide strikes following a ninth consecutive weekend of multiple anti-extradition rallies and intense clashes between demonstrators and police over the now-suspended extradition bill to China. EPA/MIGUEL CANDELA

Hong Kong: media di Stato cinesi rivolgono avvertimento a manifestanti anti-governativi

I media di Stato cinesi hanno scritto oggi che i manifestanti anti-governativi che da oltre 10 settimane inscenano massicce proteste a Hong Kong stanno “chiedendo l’autodistruzione”, ed hanno diffuso immagini di convogli dell’Esercito popolare di liberazione cinese ammassarsi vicino al perimetro dell’ex colonia britannica. Stamattina, frattanto, e’ tornato a parlare in pubblico anche il capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam: le “attivita’ illegali in nome della liberta’”, ha detto Lam, danneggiano lo Stato di diritto e la ripresa economica dell’hub finanziario asiatico. Dopo le nuove manifestazioni e violenze verificatesi nel fine settimana, le autorita’ cinesi hanno avvertito che le manifestazioni nella citta’ semi-autonoma evidenziano “i prodromi del terrorismo”, e che le violenze devono essere punte con severita’, “senza alcuna indulgenza o pieta’”.

L’aeroporto internazionale di Hong Kong ha riaperto questa mattina, dopo che le proteste anti-governative hanno costretto l’autorita’ aeroportuale dell’isola a cancellare oltre 230 voli da e per l’ex colonia britannica tra lunedi’ e la prima mattinata di oggi. Ieri l’autorita’ di gestione dello scalo aveva invitato tutti i passeggeri a lasciare l’edificio il piu’ presto possibile. L’aeroporto Changi di Singapore ha inoltre avvisato tutti i passeggeri di controllare lo stato del proprio volo. Oltre 5.000 persone vestite di nero si sono riunite nella sala degli arrivi per un sit-in di tre giorni che, originariamente, avrebbe dovuto terminare la notte di domenica. Al diffondersi della notizia, prima ancora del comunicato ufficiale del governo (rilasciato alle 17:15 ora locale), le azioni della Cathay Pacific Airways sono scese del 10 per cento. Lo stesso giorno la Cina ha accusato i manifestanti di molteplici violenze, e di vero e proprio “terrorismo”. Durante il fine settimana le forze dell’ordine sono state riprese mentre picchiavano i dimostranti in una stazione della metropolitana, mentre un poliziotto e’ finito in ospedale a seguito di ustioni riportate in scontri del distretto di Tsim Sha Tsui.

Polizia e manifestanti di Hong Kong sono tornati a scontrarsi domenica, nel decimo fine settimana consecutivo di scontri innescati da una proposta di legge sulle estradizioni, e piu’ in generale dall’erosione dei margini di esercizio delle liberta’ civili nell’ex colonia britannica. Entrambe le fazioni in campo hanno esibito un cambio di tattiche: la Polizia e’ tornata a utilizzare i gas lacrimogeni e a effettuare cariche, a dispetto delle polemiche delle scorse settimane, nel tentativo di sgomberare piu’ velocemente le strade. I manifestanti, che nelle scorse settimane hanno assunto atteggiamenti via via piu’ violenti, hanno impiegato anche molotov, e hanno reagito alle cariche delle forze dell’ordine con ritirate coordinate e successivi riassembramenti. A dispetto delle recenti prese di posizione del governo cinese, il movimento pare godere ancora di un consenso significativo tra i circa 7 milioni di residenti di Hong Kong.

Due mesi di proteste pro-democratiche sempre piu’ intense ad Hong Kong sono culminate la scorsa settimana in un nuovo e perentorio avvertimento da parte del governi cinese: Pechino ha infatti avvertito ieri che “e’ solo questione di tempo” prima che i responsabili di settimane di proteste e scioperi nel’hub finanziario asiatico vengano perseguiti. Un portavoce dell’ufficio politico del governo cinese ad Hong Kong, Yang Guang, ha puntato l’indice contro singoli “attori criminali spregiudicati e violenti” che sarebbero gli animatori delle manifestazioni violente che interessano l’ex colonia britannica. “Chi gioca con il fuoco finisce per soccombervi”, ha avvertito Yang, che rivolto ai manifestanti ha aggiunto: “Non fraintendete il nostro autocontrollo come una forma di debolezza”. Nelle ultime settimane sono aumentate le indiscrezioni in merito alla mobilitazione dell’Esercito popolare di liberazione come forza di sicurezza contro i manifestanti di Hong Kong: funzionari cinesi hanno recentemente posto l’accento su un articolo di legge della ex-colonia britannica che prevede il ricorso alle forze di sicurezza cinesi come ausilio al “mantenimento dell’ordine pubblico” su richiesta dell’amministrazione di Hong Kong.

Il capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, ha accusato la scorsa settimana i manifestanti pro-democrazia di puntare a “distruggere” la citta’, con un drammatico e inatteso inasprimento della retorica dopo due mesi di manifestazioni e proteste che – ha detto Lam – hanno spinto Hong Kong in una “situazione molto pericolosa. Nelle scorse settimane l’ad di Hong Kong ha mantenuto il piu’ possibile un basso profilo, in risposta alle massicce manifestazioni innescate da un disegno di legge della sua amministrazione che avrebbe autorizzato le estradizioni verso la Cina continentale. Durante la conferenza stampa di oggi, pero’ – la prima da oltre due settimane – l’ad non ha esibito alcun segnale di voler scendere a compromessi con le richieste di maggiori liberta’ democratiche e di indagini indipendenti sulle violenze delle forze dell’ordine, che costituiscono le principali tra le richieste dei manifestanti che lunedi’ hanno indetto uno sciopero generale nella ex colonia britannica.

L’economia di Hong Kong e’ sotto pressione per effetto delle massicce manifestazioni pro-democrazia che si susseguono ormai da mesi presso l’ex colonia britannica. I manifestanti hanno sollecitato per oggi uno sciopero generale nella citta’, mentre Pechino assume una posizione progressivamente piu’ dura nei confronti delle proteste. Bank of America Merril Lynch ha avvertito che “otto settimane consecutive di proteste (…) hanno gia’ esercitato un impatto immediato sui flussi turistici in arrivo, sulle vendite al dettaglio e sul mercato immobiliare”. La banca ha drasticamente ridimensionato le previsioni di crescita dell’economia di Hong Kong per il 2019, dal 2,2 allo 0,8 per cento del pil. Circa 150 mila persone hanno preso parte all’ultima protesta, che si e’ tenuta domenica presso i Nuovi Territori, una delle principali aree della citta’. La protesta e’ degenerata in atti di violenza contro una caserma della Polizia, cui gli agenti di sicurezza hanno risposto utilizzando gas lacrimogeno. Alcuni dei manifestati si sono poi diretti verso Causeway Bay, un popolare distretto turistico dello shopping, occupando le strade e innescando nuovi scontri con le forze di polizia. Sabato manifestanti hanno gettato una bandiera cinese nell’oceano, e bruciato cartone di fronte a una sede della Polizia. Almeno 20 persone sono state arrestate, portando il totale dei fermi dallo scorso giugno a circa 200.

Il distaccamento dell’Esercito popolare di liberazione cinese ad Hong Kong ha pubblicato questo mese un video di tre minuti che esibisce militari cinesi impegnati in esercitazioni “antisommossa”, un evidente avvertimento ai manifestanti pro-democrazia che da settimane indicono proteste nella ex-colonia britannica. Il video, pubblicato sui social media, si apre con un militare che intima “tutte le conseguenze saranno a vostro rischio e pericolo”. Proprio mercoledi’ scorso, oltre 40 attivisti di Hong Kong sono comparsi in tribunale per rispondere di accuse di sedizione: se condannati, sconteranno sino a 10 anni di reclusione. Sino ad oggi l’Esercito popolare di liberazione cinese ha assistito alle proteste di Hong Kong, in corso da otto settimane, senza intervenire. In occasione di un evento per il 92mo anniversario delle Forze armate cinesi, lo scorso mercoledi’, un comandante del distaccamento a Hong Kong ha pero’ affermato che le proteste hanno “seriamente minacciato la vita e la sicurezza dei cittadini di Hong Kong, e violato il principio di fondo di ‘un paese, due sistemi'”.

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