Grasso il ‘buon samaritano’: si dimezza lo stipendio e la scorta del 50%

Una storia infinita quella dei tagli degli stipendi dei parlamentari. La questione va avanti ormai da anni, da decenni. Ma sembra che dopo le polemiche alzate negli ultimi mesi, soprattutto dai grillini, qualcuno si sia svegliato ed abbia capito che bisogna cambiare rotta altrimenti l’Italia ‘affonda’. Ed è proprio Pietro Grasso, neo eletto presidente del Senato a fare la prima mossa:  dimezzarsi lo stipendio del 50%, ridurre la scorta e rinuncia agli appartamenti. “Si deve partire dando l’esempio: mi auspico che lo stesso metro possa essere adottato da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza di un Senato che intendo convocare dal lunedì al venerdì”. Queste le dichiarazioni dell’ex procuratore Antimafia. Dunque il presidente del Senato da uno stipendio netto di 18.600 scende a 9000 euro netti al mese “Stamattina – ha precisato ancora Grasso, annunciando le sue decisioni, leggendo i giornali ho visto che a seguito dei tagli annunciati alle spese del Parlamento si è scatenata una rincorsa di cifre: tante e tutte diverse. Nel mio primo discorso da Presidente ho auspicato che il Senato divenisse una ‘casa di vetro’. E io credo nella trasparenza, nei fatti che seguono le dichiarazioni. Per quel che riguarda il mio compenso, fatte salve le indennità irrinunciabili, ho deciso di tagliare completamente tutto il resto (diaria, rimborso spese generali e rimborso spese per l’esercizio del mandato). Mentre per la scorta che per me a partire dal maxiprocesso non è stata un privilegio ma una dolorosa necessità – ha detto  Grasso- ho stabilito di dimezzare quella prevista dal ministero dell’Interno per il Presidente del Senato”. Inoltre, “riguardo il costo complessivo lordo del Gabinetto del Presidente e del fondo consulenza, che ammonta attualmente a quasi un milione e mezzo di euro l’anno, ho voluto applicare un taglio del 50%, con un risparmio annuo di circa 750.000 euro”. E “il risparmio complessivo sarà quindi di circa 861.960 euro l’anno. Si deve partire – ha concluso il presidente del Senato- dando l’esempio: mi auspico che lo stesso metro possa essere adottato da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza di un Senato che intendo convocare dal lunedì al venerdì”.

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