Capire i conflitti e praticare la pace

Un progetto innovativo ed efficace, che negli ultimi anni ha portato in Trentino circa 1400 studenti e che, per il suo alto valore formativo ed esperienziale, è stato inserito ufficialmente tra i progetti ufficiali delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra dal Miur. L’annuncio è arrivato questa mattina dall’associazione promotrice del progetto “Capire i conflitti. Praticare la Pace”,. Rondine, Cittadella della Pace,  da quasi vent’anni lavora per la risoluzione del conflitto e la promozione del dialogo e della cultura della pace attraverso l’esperienza di giovani provenienti da luoghi di conflitto di tutto il mondo che sperimentano una vita di convivenza col proprio nemico ed  hanno scelto di lavorare insieme per la risoluzione dei propri conflitti e quelli dei loro Paesi. “E’ stato un grande onore ricevere questo riconoscimento da parte del Ministro Stefania Giannini che presto verrà a Rondine per approfondire la conoscenza di questa esperienza,  spiega uno dei formatori dell’associazione, Alessandro Garuglieri, nell’ambito dell’evento conclusivo della quarta edizione del Progetto Scuola 2013-1.  Un progetto nato quattro anni fa con la collaborazione di Trentino Marketing spa e della Provincia autonoma di Trento, che hanno creduto nell’intuizione dell’associazione Rondine Cittadella della Pace.  Si tratta di un percorso formativo per le scuole secondarie di primo e secondo livello che affianca la comprensione degli eventi storici della Prima Guerra Mondiale, attraverso la visita dei luoghi del Trentino che ne conservano la memoria, alle testimonianze dirette di giovani provenienti da luoghi attualmente teatro di conflitti.   Un viaggio studio di 5 giorni alla scoperta dei luoghi della Prima Guerra Mondiale accompagnati dai giovani di Rondine, che trasmettono agli studenti la loro esperienza di apertura al dialogo e alla condivisione e il loro impegno per la risoluzione dei propri conflitti e quelli dei loro Paesi. Un’esperienza incoraggiata anche dal direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi: “Il rapporto con la storia è conoscitivo ma è importante anche fermarsi a riflettere sulle cause e le conseguenze degli eventi, ha spiegato Ferrandi.  I nostri luoghi hanno bisogno di persone e di relazioni, altrimenti rischiano di diventare mera archeologia e sta a voi fare in modo che essi diventino il punto di partenza per una riflessione che generi un’energia capace di diffondersi nel mondo”.  Sono stati quindi gli studenti di Rondine, piccolo borgo a 15 chilometri da Arezzo,  a prendere la parola per raccontare la loro esperienza raccontando, come ha affermato Gala, ragazza bosniaca, che la pace nasce dalla comprensione vera e dalla fiducia; da ragazzi che hanno rifiutato di odiare e giudicare l’altro per poter cambiare il mondo liberandolo, e liberandoci, dall’odio.

 

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