Abdullah Kurdi, 40, father of Syrian boys Aylan, 3, and Galip, 5, who were washed up drowned on a beach near Turkish resort of Bodrum on Wednesday, cries as he waits for the delivery of their bodies outside a morgue in Mugla, Turkey, Thursday, Sept. 3, 2015.(ANSA/AP Photo/Mehmet Can Meral)

Addio Aylan, il corpo del piccolo in viaggio verso Kobane

Il corteo funebre che trasporta il corpo del piccolo Aylan al-Kurdi, di suo fratello Galip e della madre Rehan, morti in un naufragio sulla coste turche, ha cominciato il suo viaggio verso la cittadina siriana di Kobane, dove i tre corpi saranno seppelliti. La tv curda Rudaw mostra le immagini delle ambulanze e delle altro auto che viaggiano verso il confine con la Siria scortate dalla polizia turca. Abdullah Kurdi, unico sopravvissuto all’intera famiglia, racconta la sua enorme tragedia: “quando la barca si è rovesciata, ho preso mia moglie e i miei bambini tra le braccia ma mi sono accorto che erano morti”. Parla piano per la commozione, con voce flebile, il padre di Aylan, il bimbo di tre anni annegato nel tentativo di raggiungere Kos, fotografato sulla battigia a Bodrum e diventato senza volerlo un simbolo mondiale della tragedia dei migranti.
Abdullah ha 40 anni, viene dalla Siria e in mare ha perso anche Galip, 5 anni, e la moglie. Uscendo dall’obitorio a Yerkesik town, nella provincia turca di Mugla, racconta gli ultimi momenti della sua drammatica disavventura: “siamo scesi da una barca e un’ora dopo siamo saliti su un’altra dove c’era un uomo turco. Noi eravamo in 12 e la barca era stracarica. Eravamo in mare da pochissimi minuti ma le onde erano alte, l’uomo che guidava la barca ha sterzato e noi siamo andati a sbattere. Lui è andato nel panico e si è gettato in mare, scappando. Ma le onde erano altissime e la barca si è capovolta”.
Sul dramma è intervenuto anche il presidente del consiglio Matteo Renzi. “Le immagini che vediamo stringono il cuore e strapazzano l’anima. Lo dico da padre prima ancora che da primo ministro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi commentando le foto shock del bambino siriano morto sulle spiagge turche. “L’Europa non può perdere la faccia”, ha aggiunto Renzi. “Bisogna recuperare un ideale europeo che non è dell’accogliere tutti indiscriminatamente, perché non è possibile, ma del tentare di salvare tutti, e questo è un dovere”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nella conferenza stampa a Firenze col primo ministro di Malta Joseph Muscat.

Circa Alessandro Moschini

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