Costa Concordia: lo Stato chiede danni per 37 milioni di euro. “Schettino è stato scaricato”

E’ iniziato, oggi , il secondo giorno di udienza per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia. Con molta probabilità il giudice per le indagini preliminari prenderà una decisione sulla costituzione delle parti civili, dato il numero delle persone che hanno fatto richiesta di essere ammessi al processo,  sia per la complicata posizione dei enti e associazioni. L’ex  comandante Schettino è l’unico presente fra i sei indagati. Dall’udienza è emerso che lo Stato italiano ha chiesto, tramite Avvocatura, una somma di  oltre 37 milioni di euro per risarcimento  danni alla Costa, per il naufragio della nave da crociera. I danni sono quelli subiti da Presidenza del Consiglio e Ministeri di ambiente, trasporti, economia, difesa e interni al 30 aprile 2012. Intanto l’avvocato di Schettino, Francesco Pepe: “Carnival è già stata risarcita nel maggio del 2012 con 508 mln di dollari quindi la cifra che loro chiedevano per la totale perdita della nave”.  “Ancora una volta – ha continuato il legale Pepe – continuiamo con questo atteggiamento di Costa che ieri, per bocca del suo avvocato, ha detto di essere la maggior danneggiata per aver perso una nave di 500 milioni di euro, sufficientemente – come si legge dal documento – risarcita”. Pepe ha detto ancora: “il comandante e’ stato fino adesso considerato l’unico responsabile di questa tragedia, addirittura si chiede che sia lui a pagare tutto”. “Come ho gia’ detto ieri il comandante – ha dichiarato ancora il legale – è una persona che ha avuto un incidente ed è stato scaricato, solo dopo pochi minuti, dalla Compagnia per cui lavorava. Penso che qualunque cittadino italiano possa capire cosa vuol dire lavorare, avere un incidente e farsi scaricare perché  tutto il resto porterebbe a danni d’immagine non trascurabile”.

I giorno di udienza. E’ inziata queste mattina alle 9 circa, l’udienza sull’ affondamento della Costa Crociera, la nave naufragata a ridosso dell’isola del Giglio: si discute il rinvio a giudizio di 6 indagati. In aula anche l’ex comandante Francesco Schettino, che è concentrato ma tranquillo, come ha riferito il suo legale.  “E’ rimasto in aula, mangia un panino”, ha reso noto l’avvocato.  Il disastro della  Concordia risale al  13 gennaio 2012 durante il quale morirono 32 passeggeri e molti feriti,  tra i 4200 a bordo della nave. All’esame dei giudici ci sono le richieste di rinvio a giudizio per Francesco Schettino e altri cinque indagati. Secondo alcune indiscrezioni, riportate dall’Ansa, oggi ci saranno appello, richieste di costituzione delle parti civili e le prime eccezioni proposte dalla difesa. Previste udienze fino al 24 del mese.  Tra le parti civili anche il Comune dell’Isola del Giglio, che ha chiesto per il naufragio danni per  un ammontare di “almeno 80 milioni di euro” per “evidenti irreparabili danni alla propria identità, alla sua naturale vocazione turistica e alla sua immagine destinata ormai ad essere associata a tale tragico evento”. Poi il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana e alcune decine di naufraghi. Il pool di avvocati di Giustizia per la Concordia ha chiesto 500mila euro per ognuno dei passeggeri, che si aggirano intorno alle 100 persone.

 

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