Roma: manifestazione contro intercettazioni, no ai bavagli

Pantheon, Roma. Centinaia le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro la legge sulle intercettazioni, che il 4 ottobre sarà esaminata in Parlamento. ”No ai bavagli” : questa la scritta che ha accompagnato il corteo, guidato dal Comitato per la libertà, il diritto all’informazione, la cultura e lo spettacolo.

I manifestanti hanno così espresso il loro dissenso contro una legge ritenuta incostituzionale, perche’ in contrasto con l’articolo 21 sulla liberta’ di informazione. Alla protesta hanno partecipato diverse associazioni, da Articolo 21, alla Rete Viola, fino a Libertiamo.it. In piazza anche i rappresentanti della neonata Unione delle giornaliste libere e autonome, denominata Giulia, tra cui le giornaliste Rai Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario. Presenti anche l’Usigrai, per portare avanti la battaglia ”Riprendiamoci la Rai”, e la Fnsi con il suo presidente Roberto Natale. ”Il nostro – ha detto chiudendo dal palco la manifestazione – non e’ il no di una casta ma di tanta parte della societa’ italiana”. Hanno aderito anche decine di parlamentari del Pd, dell’Udc, dell’Idv, di Fli, oltre a esponenti di Sel. Oltre alla protesta contro la legge sulle intercettazioni, in piazza e’ stato gridato il no al cosiddetto comma ”ammazza-blog’, che estenderebbe la regolamentazione della carta stampata ai siti informatici, in particolare relativamente all’obbligo di rettifica. Una protesta portata avanti dall’associazione Agora’ Digitale.


Moffa: si continuerà con il testo attuale: “Mercoledì si voteranno le pregiudiziali, si va avanti con il testo attuale”. Lo afferma Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, lasciando il vertice di maggioranza che si è svolto a Palazzo Grazioli.

Siddi: legge intercettazioni incostituzionale: Quello sulle intercettazioni è un altro progetto di legge illiberale e dannoso per tutti i cittadini, che sta facendo fare brutta figura all’Italia nel mondo”: lo ha sottolineato il segretario generale Fnsi, Franco Siddi, rispondendo alle sollecitazioni durante un seminario sull’informazione e la democrazia in Italia e in Argentina organizzato presso la sede locale dell’università di Bologna. All’incontro – promosso dall’associazione Italianisudamericani e dalla fondazione ‘Accion para la comunidad’ – hanno partecipato, tra gli altri, Damian Loreti, esperto di media e uno degli autori di una recente legge argentina sui mezzi d’informazione, e Marco Basti, direttore della Tribuna Italiana. Durante il dibattito sono stati affrontati soprattutto i temi riguardanti l’informazione e il problema – molto sentito in Argentina – dei tagli di sostegno pubblico paventati dallo Stato, su numerosi fronti, degli italiani all’estero. Riferendosi alla situazione attuale dell’informazione italiana, Siddi ha tra l’altro ricordato la necessità di “tornare a un sistema di garanzie”: questa è d’altra parte “una stagione – ha ricordato – in cui i giornalisti italiani sono solo accusati di essere dei farabutti. Siamo sotto attacco”. “Non possiamo accettare l’idea di un’informazione grigia, che stempera, né d’altra parte arrenderci davanti al totem del reality show”. Meglio un “eccesso d’informazione che una mancanza oppure delle carenze. E alle censure ci opporremmo con ogni mezzo e ogni sede”, ha concluso Siddi.

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