Omeopatia fuori dal servizio sanitario in Gran Bretagna

‘Nella migliore delle ipotesi l’omeopatia funziona come un placebo e le scarse risorse del servizio sanitario nazionale possono essere impiegate in modo migliore’,  con queste parole che Simon Stevens, direttore del National Health Service britannico, ha annunciato l’importante decisione: i farmaci omeopatici non verranno più prescritti dai medici di base. Si tratta di una presa di posizione politica dettata da ragioni economiche,  fanno sapere dall’Nhs,   ma giustificata dall’evidenza delle prove.

Nel documento si legge che ogni anno il servizio sanitario spende circa 90 mila sterline (100 mila euro) per i farmaci omeopatici e che ha speso almeno 578 mila sterline (645mila euro) negli ultimi 5 anni. Briciole, intendiamoci. Ma è il principio quel che conta. Così, la decisione di escludere l’omeopatia dall’Nhs mette d’accordo economisti e scienziati.

La comunità scientifica non aspettava altro. L’omeopatia,  ha commentato al Guardian Edzard Ernst, professore emerito di medicina complementare all’Università di Exeter,  è basata su presupposti non plausibili e tutte le prove hanno fallito nel dimostrare che funzioni oltre all’effetto placebo. Può provocare danni gravi quando viene usata in alternativa a trattamenti realmente efficaci.

Dello stesso avviso è Michael Marshall, il direttore della Good Thinking Society, associazione che si batte per diffondere il pensiero scientifico: ‘Questa è una buona notizia. Ogni medico che si rispetti certamente sa che i rimedi omeopatici non sono efficaci in nessun caso ed è bello vedere che questa forte presa di posizione dell’Nhs abbia ufficialmente riconosciuto il fatto’.

L’omeopatia  è una pratica di pseudo-medicina basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo.

La validità dell’omeopatia non è mai stata dimostrata mediante esperimenti o ricerche. Gli studi condotti in base ai principi della scienza medica ne hanno viceversa dimostrato l’inefficacia. Il ricorso a prodotti omeopatici è potenzialmente pericoloso per la salute nella misura in cui può spingere i malati ad abbandonare o ritardare terapie mediche di comprovata efficacia.

Alla base vi è l’indimostrato principio di similitudine del farmaco (similia similibus curantur, lett. i simili si curino coi simili) enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche ‘principio omeopatico’, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita e dinamizzata; la misura della diluizione è definita dagli omeopati ‘potenza’.

Allo stato attuale, nessuno studio scientifico pubblicato su riviste mediche di valore riconosciuto ha potuto dimostrare che l’omeopatia presenti, per una qualsiasi malattia, un’efficacia clinica che sia superiore all’effetto placebo. Inoltre l’omeopatia viene rifiutata dagli scienziati per la sua debolezza teorica e per la mancanza di un meccanismo plausibile che ne possa spiegare il funzionamento. Per l’insieme di queste ragioni l’omeopatia è da considerarsi una pseudoscienza.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’omeopatia non è una cura e non apporta alcun beneficio. 

Naomi Sally Santangelo

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