Vittorio Feltri a processo per le frasi contro ‘i meridionali inferiori’

‘Tra Nord e sud un abisso. Milano grande, Roma grande immondezzaio di Italia. Al Sud sono contro le autonomie perché vogliono vivere sulle spalle degli altri. «I meridionali? In molti casi sono inferiori’. Vittorio Feltri sarà processato per istigazione all’odio razziale, dopo la denuncia presentata dall’ex senatore Saverio De Bonis, poi espulso dal M5S.

Vittorio Feltri andrà a processo il 24 settembre 2024, con rito abbreviato, per le esternazioni contro i meridionali fatte in tv e quando era direttore di Libero, nel 2020. Lo stesso anno, in seguito ai diversi provvedimenti disciplinari e poi alla querela dell’ex senatore Saverio De Bonis, Feltri si era dimesso dall’Ordine dei giornalisti.

‘I meridionali sono inferiori’ disse in tv a Fuori dal coro, trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano. ‘Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? I meridionali in molti casi sono inferiori’, rispose così a un commento che il conduttore gli aveva chiesto sull’intenzione di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, di chiudere i confini regionali per evitare focolai di coronavirus.

Poi il titolo di un editoriale su Libero: ‘Comandano i terroni’,  rivolgendosi all’esecutivo a guida gialloverde. Arrivarono piogge di querele e di richieste di provvedimenti disciplinari.

Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, ha preso le difese di Vittorio Feltri, ex direttore di Libero, contro le accuse di istigazione all’odio razziale.

Sallusti sostiene che le parole di Feltri vanno interpretate nel contesto dei parametri economici e delle condizioni sociali del Sud Italia, escludendo qualsiasi riferimento alla qualità o alla purezza genetica dei meridionali. La difesa si spinge oltre, mettendo a confronto la libertà di espressione con il diritto di manifestare, anche in modi estremi, come nel caso dei sostenitori di Hamas. Sallusti evidenzia una preoccupante disparità: mentre è tollerato l’attacco fisico alle forze dell’ordine, sembra che esprimere opinioni, anche se controverse, diventi sempre più tabù.

Sallusti richiama l’attenzione su un clima italiano che rischia di soffocare il dibattito pubblico, facendo riferimento a episodi di violenza ingiustificata contro le forze dell’ordine e criticando la crescente intolleranza verso l’espressione di opinioni non allineate politicamente. La replica di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, alle affermazioni di Feltri – ‘Noi meridionali inferiori? Dipende da cosa misuriamo…ì – sottolinea come la questione sia complessa e sfaccettata, andando oltre le semplicistiche dicotomie di superiorità o inferiorità.

Con il processo fissato per il 24 settembre, la vicenda Feltri apre un dibattito più ampio sui confini tra libertà di espressione e rispetto reciproco in una società democratica. L’accusa portata avanti dall’ex senatore Saverio De Bonis e la scelta di Feltri per il rito abbreviato aggiungono ulteriori elementi a una discussione già di per sé carica di tensioni e implicazioni.

‘Sono stato frainteso’, si è giustificato Feltri: ‘Non si può più dire né scrivere niente: quando feci il tutolo ‘Comandano i terroni’ avevamo il presidente del Consiglio, il ministro del Lavoro e il Guardasigilli provenienti dal Sud’. E poi sull’esternazione a Rete 4: ‘Ho spiegato mille volte che mi riferivo ai parametri economici. E comunque non mi viene riconosciuto il diritto di critica. Il Nord si è evoluto, mentre il Sud non riesce a farlo, perché c’è una disorganizzazione politica che non consente a nessuno di fare un passo avanti. Questo lo sanno tutti e lo dice lo stesso governatore della Campania: Vincenzo De Luca. Io al Sud ci sono cresciuto: a Guardialfiera, in Molise. Là c’è gente tosta. Mio padre è morto quando io avevo 6 anni e non sguazzavo affatto nell’oro. Mia madre, ogni estate, mi mandava in Molise da sua sorella, perché là c’era mio zio che amministrava un feudo e io ho pure imparato il dialetto. Ci ho vissuto benissimo. Di recente mi hanno telefonato degli amici storici, dicendo che le campane di Guardialfiera si erano rotte. Così ho firmato un assegno da 15 mila euro e le abbiamo ricomprate. L’ho fatto perché, in un paese, le campane sono fondamentali: la gente vive in base al suono delle campane, che danno un senso di unione alla popolazione. La mia città preferita in assoluto è Napoli. Ho sempre avuto amici napoletani. Parlo benissimo il napoletano’.

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