Da Washington, Giorgia Meloni annuncia: ‘Dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata firmata l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti, risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo’

Giorgia Meloni ha annunciato in un video messaggio che Chico Forti tornerà a casa. ‘Sono felice di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è stata firmata l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti’, ha detto la presidente del Consiglio che si trova a Washington per incontrare il presidente Usa Joe Biden. ‘Un risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo della collaborazione con lo Stato della Florida e con il governo degli Stati uniti che ringrazio. È un giorno di gioia per Chico per la sua famiglia per tutti noi lo avevamo promesso lo abbiamo fatto e ora aspettiamo in Italia Chico Forti’.

Chico Forti, pseudonimo di Enrico Forti, trentino, è un ex velista e produttore televisivo italiano, oggi 65enne, detenuto in carcere dall’ottobre del 1999 e condannato all’ergastolo nel penitenziario di Florida City per l’omicidio di Dale Pike, omicidio del quale si è sempre professato innocente.

‘E’ stata un’emozione per me poter annunciare alla famiglia di Chico Forti la bella notizia del suo prossimo ritorno in Italia. Una grande vittoria dedicata a chi, come i suoi cari, ha lottato per anni con coraggio affinché si riuscisse a ottenere il suo trasferimento. Avevo dato loro la mia parola che avrei dato il massimo per riportare Chico in Italia e sono felice di essere riuscita a mantenerla. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato senza sosta a questo obiettivo, a partire dall’ambasciatrice Zappia’, afferma la premier.

Prima di annunciare ufficialmente il ritorno in Italia di Chico Forti, Giorgia Meloni, nel pomeriggio di venerdì, aveva dato la bella notizia alla famiglia dell’uomo condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike.

‘Gianni, non ci crederai. Sono riuscita a far firmare i documenti al governatore. Ce l’abbiamo fatta!’,  sono state queste, come riportato dal ‘Corriere del Trentino’, le prime parole che Giorgia Meloni ha rivolto a Gianni Forti.

Lo zio di Chico Forti ha detto: ‘Se fossi stato vicino alla premier probabilmente la avrei baciata, anche se sarebbe stato poco istituzionale’.

In altre dichiarazioni riportate dal ‘Corriere del Trentino’, Gianni Forti ha annunciato: ‘Ci battiamo per questo da 25 anni, lui più di noi perché non ha mai mollato. Non sappiamo ancora quando rientrerà in patria perché è una questione di tempi tecnici, ma io penso che entro qualche settimana sarà qui: diciamo per Pasqua’.

Lo zio di Chico Forti ha poi spiegato: ‘Lui ora è in un carcere statale in Florida, ma deve essere trasferito in un penitenziario federale, dove poi potrà ufficializzarsi il trasferimento’.

‘Il lavoro per il ritorno di Chico Forti in Italia rappresenta il senso di un impegno quotidiano e incessante. È stata una promessa di cuore di Fratelli d’Italia e con quella stessa commozione non vediamo l’ora di accoglierlo. Grazie al governo Meloni e all’indubbia capacità diplomatica, nonché di chi ha tenuto alta sempre l’attenzione, oggi viviamo un giorno atteso da tanto tempo. Il pensiero va ai famigliari, agli amici, a chi in questi anni non ha mai cessato di stare a fianco del nostro connazionale. A loro va il nostro abbraccio, la nostra gioia’, commenta Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Sulla data del ritorno, però, regna ancora l’incertezza.

Chico Forti sarà trasferito in Chico Forti è uno dei detenuti italiani all’estero più conosciuti nel mondo, con una battaglia legale andata avanti per oltre vent’anni. L’1 marzo, però, è arrivata la notizia dell’imminente trasferimento del 65enne in Italia, per via di un accordo raggiunto tra Italia e Usa

Nato a Trento nel 1959, prima di diventare un volto noto per vicende giudiziarie, Forti è stato protagonista nel mondo dello sport. All’anagrafe Enrico Forti, Chico infatti è stato un velista che ha partecipato anche alla Coppa del mondo di windsurf.

Primo italiano a gareggiare nella rassegna iridata internazionale nel 1985, solo due anni dopo fu costretto a mettere da parte la tavola a causa di un incidente. Ma non si allontanò dal mondo dello sport, diventando produttore tv.

Dietro la telecamera, infatti, Forti diventò produttore di documentari dedicati agli sport estremi. Nel 1990 ha anche vinto il premio Telemike che lo ha portato a trasferirsi negli Usa.

Le problematiche legali, però, arrivano proprio negli Stati Uniti, dove nel febbraio 1998 ha avuto inizio il suo calvario con la giustizia americana.

Forti , infatti, viene accusato di aver ucciso l’imprenditore australiano Dale Pike, il cui cadavere viene ritrovato su una spiaggia in Florida. Figlio di Anthony Pike, con cui l’imprenditore trentino era in trattativa per acquistare il Pikes Hotel, a Ibiza, il giovane venne trovato morto e gli indizi portarono proprio a Forti.

L’ipotesi era che qualcuno avesse informato Dale che suo padre, affetto da demenza senile, stava per essere raggirato da Forti.

Nel 2000 viene condannato all’ergastolo, senza possibilità di condizionale , che inizia subito a scontare nel Dade Correctional Institution di Florida City, poco distante da Miami.

Forti non si è mai arreso, anzi ha alzato la voce e ha tentato più e più volte di ritrovare la via della libertà. Da sempre convinto di essere vittima di un errore giudiziario, ha iniziato una lunga battaglia, prima processuale e poi anche diplomatica e politica, per tornare in Italia.

Sulla base della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, ha chiesto di poter scontare la pena nel suo Paese. E dopo tanti anni di promesse mai mantenute, nel marzo 2024 è arrivata l’autorizzazione dagli Usa, un accordo preso con Meloni per riportare Forti nel Bel Paese.

In una nota l’associazione ‘Una Voce Tante Voci’,  di Conflenti’, scrive:

‘La storia di Chico Forti ha suscitato emozioni e solidarietà da parte di molte persone, tra cui l’associazione ‘Una Voce Tante Voci’, che si è dedicata con impegno alla sua causa per anni. Manifestazioni, articoli e una costante mobilitazione hanno caratterizzato il sostegno per il suo ritorno in patria. Siamo veramente contenti che dopo tantissimi anni questa storia abbia finalmente avuto il suo epilogo con il ritorno di Chico in Italia. Siamo vicini alla famiglia, in particolare alla madre e allo zio, che hanno lottato instancabilmente ogni giorno per questo momento. Il ritorno di Chico Forti rappresenta un simbolo di speranza e di riscatto per tutti coloro che credono nella giustizia e nella solidarietà. È un momento di gioia per la sua famiglia e per tutti coloro che hanno creduto nella sua innocenza e hanno lottato affinché fosse restituita la sua libertà. Ora, mentre si avvicina il momento del suo ritorno, l’attenzione è rivolta alla sua reintegrazione nella società italiana e al sostegno che sarà necessario per accompagnarlo in questo nuovo capitolo della sua vita. Ma una cosa è certa: il ritorno di Chico Forti è un segno di speranza e di rinascita per tutti coloro che credono nel potere della giustizia e della solidarietà umana’.

Chico Forti torna in Italia. L’ex sportivo e imprenditore, quando ha appreso la notizia dalla premier Giorgia Meloni, quasi non ci ha creduto. A raccontare la reazione del 65enne trentino, come riferito dal ‘Corriere della Sera’, è stato Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia eletto nella circoscrizione Nord e Centro America, che da due decenni dimora negli Stati Uniti. Ora cura i rapporti tra il governo della Florida e quello italiano.

“Le sono grato per quello che sta facendo, presidente. A prescindere da come andrà a finire”. Così Chico Forti venerdì, parlando con la premier Giorgia Meloni. Non sapeva ancora che il governo italiano era riuscito a strappare al governatore della Florida la firma per riportarlo in Italia.

“Che si trattasse di una telefonata importante lo ha capito subito, perché lo hanno lasciato da solo nella stanza dei capi all’interno del carcere”, ha spiegato Andrea Di Giuseppe.

“Non riesco a crederci. Ho le emozioni a mille, non so neanche quello che sto facendo – ha confessato Forti a Di Giuseppe dall’altro capo del telefono –. Come faccio a sdebitarmi con voi? Mi avete salvato la vita“.

«La presidente lo ha lasciato parlare – ha sempre narrato Di Giuseppe – e poi lo ha interrotto: “Guarda Chico che il governatore ha appena firmato!””.

Ed a questo punto che Forti è stato travolto da una “tempesta di emozioni”, poi rese note da Di Giuseppe che con Chico ha stretto un forte legame.

Il deputato abita a meno di mezz’ora dal carcere che ha ospitato Forti. Nell’ultimo anno e mezzo ha intensificato i rapporti con l’ex sportivo: “Ci sentiamo praticamente una volta al giorno, parliamo di tutto e sono sempre andato a trovarlo negli ultimi mesi. Quando venerdì l’ho chiamato era completamente sottosopra. Lo zio Gianni ha già invitato me e mia moglie a mangiare i canederli“.

Di Giuseppe ha parlato di un laborioso “lavoro sotto traccia”. “Per un anno e mezzo ci siamo focalizzati solo su Chico – ha spiegato il deputato -. Con l’intervento determinante di Giorgia Meloni che ha preso in mano direttamente la questione”. L’azione della premier avrebbe fatto sì che si superassero alcune fasi di intermediazione che per prassi sarebbero dovute essere affidate al ministero degli Esteri.

Alla fine è arrivata da Palazzo Chigi la telefonata cruciale che ha portato alla firma del governatore della Florida Ron DeSantis. Ora Forti verrà trasferito dal carcere statale della Florida a quello federale, “perché il carcere statale, diretto dallo stato della Florida, non può ordinare trasferimenti in altre nazioni”, ha riferito sempre Di Giuseppe.

“Ma dopo che passerà al carcere federale, il Dipartimento della giustizia americano e i ministeri italiani sono già d’accordo per il trasferimento in Italia – ha concluso Di Giuseppe –. Serviranno due o tre settimane per il primo passaggio e altrettante perché avvenga il trasferimento vero e proprio in Italia. Quindi nella peggiore delle ipotesi Chico tonerà in sei settimane, ma probabilmente i tempi saranno ancora più brevi”.

La notizia dell’atto di clemenza ottenuta dalla premier Giorgia Meloni a favore di Chico Forti, che verosimilmente dovrebbe scontare il resto della pena in Italia, ha suscitato le reazioni favorevoli delle autorità provinciali. Tuttavia, le note giunte in redazioni provengono solo da esponenti del centrodestra. Dal centrosinistra nulla. Come se l’aspetto umano di Chico Forti avesse assunto un aspetto politico, con tanto di sostenitori e detrattori. Magari domani arriveranno anche le felicitazioni dagli esponenti del centrosinistra, ma al momento registriamo il vuoto, dando l’impressione che siano scontenti per il successo di Giorgia Meloni.

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