Usa. Obama lancia il suo piano per economia e occupazione

Sgravi fiscali, investimenti in progetti infrastrutturali, aiuti diretti a stati e governi locali. Sono questi i punti più importanti del piano da 300 miliardi di dollari per rilanciare l’economia americana e dare impulso all’occupazione che Barack Obama annuncerà oggi al Congresso. Il compito del presidente  americano non è facile: deve “vendere” agli americani una ripresa che non viaggia al passo sperato, deve convincerli che un tasso di disoccupazione inchiodato al 9,1% in agosto è un problema superabile, e deve soprattutto invertire l’onda di malcontento che accompagna la sua politica economica. Il 73 per cento degli americani, dicono i recenti sondaggi, pensa che il paese stia andando nella direzione sbagliata, il 51 per cento lo disapprova e il 40 per cento rivoterebbe per lui. Il presidente Usa parlerà alle due Camere in seduta congiunta a partire dalle 19 ora locale, l’una di questa notte in Italia. Un orario scelto per non interferire con la prima giornata del campionato di football americano, al via un’ora più tardi. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha anticipato solo che il piano conterrà una serie di “misure specifiche, finanziate per intero e del tipo di quelle che in passato hanno avuto l’appoggio bipartisan”. Il piano introdurrà, quindi, investimenti infrastrutturali e aiuti diretti ai governi statali e municipali. Ma comprende anche tagli fiscali e sgravi per le aziende che assumono. Per portare dalla sua parte i repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, Obama offrirà tagli al deficit della stessa quantità del piano. Il New York Times, in un editoriale di alcuni giorni fa, nel commentare la nomina di Alan Krueger, nuovo  nuovo consigliere economico del presidente, aveva usato parole poco incoraggianti nell’affrontare l’idea di piano di ripresa economica americana che oggi sarà illustrato da Obama. “Per ora sembra il programma del 2009 (valeva 830 miliardi di dollari e prevedeva, tra l’altro, tagli fiscali, investimenti in infrastrutture e assistenza ai governi locali) ed è un peccato perché quello non aveva funzionato molto bene”, è l’amaro commento del Nyt.

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