Tesoro… non è come credi…

Tra equivoci e colpi di scena, la comicità del Gruppo Teatro IV Piano conquista nuovamente il pubblico partenopeo, garantendo uno spettacolo brioso sulla crisi coniugale e l’eterno incubo dell’infedeltà

Tutto esaurito al teatro Suoercinema di Castellammare di Stabia per ‘Tesoro non è come credi’, ultima commedia in ordine di tempo, interpretata dal Gruppo Teatro Quarto Piano che ha riscosso il consueto successo di pubblico che accompagna puntualmente tutti i lavori interpretati da questa affiatata compagnia di appassionati della recitazione, guidati dal regista Enzo di Martino Scroscianti applausi per Mimmo Montagnaro, esilarante Michele, fotografo fallito in cerca di fortuna; la convincente Giovanna Piedipalumbo, ovvero la bellissima Helena, avvenente star della tv, seguace del Reality Colomba Trombetta, nel ruolo di Carmen Pampillonia, suocera velenosa e dalla lingua biforcuta; Antonella Cannavale, intraprendente studentessa francese in cerca di alloggio abbagliata dal fascino di Michele, sviluppato all’improvviso grazie ad un magico talismano; Giovanni Filosa, un Felipe dalla doppia e pericolosa personalità; Cinzia Miccio, moglie alienata quanto inacidita del povero Michele; Maurizio Circiello Lauro, in scena Kabir ‘mago indiano di Afragola’; infine Enzo De Martino, nei panni di Fabrizio, estroso foto-regista di successo. Ed ancora, per Francesca Paola Esposito, assistente di scena; Gerry Miccio, tecnico del suono; la Ditta Spina che ha curato apparato scenico, luci ed attrezzistica; oltre che  l’intero Gruppo Teatro IV Piano responsabile per l’attenta ed opportuna scelta dei costumi Stavolta, i componenti dell’inossidabile ed affiatata compagnia si sono cimentati sul palcoscenico del Supercinema nella gustosa commedia scacciapensieri di Paolo Caiazzo, un classico del divertimento con immancabile colpo di scena per un finale imprevedibile.

La storia si regge sulla verve comica del gruppo ben affiatato che ha riscosso molto successo presso un pubblico che aspettava da tempo il suo ritorno in scena.

Michele, fotografo di moda, dopo aver vissuto un passato glorioso, si trova a fare i conti con una profonda crisi artistica ed economica, ma soprattutto sentimentale. E che crisi! Dopo 10 anni di matrimonio sembra essersi spento ‘il fuego de la passion’ e la possente e robusta consorte assomiglia sempre più a mammà, soprattutto in acidità.

Tutto sembra perduto, quando un ex collega, approdato al successo, gli propone di collaborare nella realizzazione di un servizio fotografico con la splendida quanto affascinante Helena, famosa modella di moda: giusto l’opposto della goffa consorte.

La ‘Miss’ irrompe nella sua disastrata vita coniugale provocando inevitabilmente le gelosie e le ripicche della frustrata moglie, ed equivoci vari che coinvolgono e divertono gustosamente il pubblico per tutta la durata dello spettacolo. Risate garantite, dall’inizio alla fine, per tutti.

Come nella migliore tradizione, niente è mai scontato e spesso nulla è veramente come appare.

Infatti, proprio a causa dell’intromissione nelle loro vite della ‘divina’, i coniugi finiscono per ritrovarsi in un affare decisamente serio, diventando loro

malgrado protagonisti di una vicenda fosca quanto pericolosa che inchioda gli spettatori alle poltrone, tenendoli col fiato sospeso e ribaltando all’improvviso il clima di squisita ed autentica comicità.

Tra la commedia dell’arte ed il noir con una buona dose di commedia all’italiana,  equivoci creati dalla tipica difficoltà di comprensione della lingua di due inattesi giornalisti stranieri e malintesi frutto della diffidenza delle due arpie, moglie e suocera del povero Michele, il lavoro di sviluppa con fluidità e piacevolezza.

Dalle persecutorie scenate di gelosia all’emergenza per salvare la vita, il passo è breve e la coppia di coniugi, a causa della fascinosa modella e dell’amico fotografo, si troverà nelle mani di un omicida ad affrontare inaspettatamente il dramma.

Ma… c’è sempre un ma e con esso anche un finale degno, ‘a sorpresa’, che scatena il plauso del pubblico soddisfatto e grato.

Teresa Lucianelli

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