“Su Stato-Mafia serve la verità non un polverone. Scalfaro fu il riferimento di una iniziativa che portò a epurazioni al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, a cui seguì la cancellazione del carcere duro per centinaia di boss. Conso fu il ministro della Giustizia che attuò questa scelta. A Palazzo Chigi c’era Ciampi. Al Viminale Mancino. Di questo ci si deve occupare. Invece si dilata un’inchiesta con il rischio di seminare confusione e mettendo chi ha combattuto la mafia in prima linea insieme a capicosca o a personaggi come Ciancimino jr. Non ci siamo. Non si cerca così la verità. C’è solo il rischio dell’ennesimo caso di depistaggio, confondendo tempi e stagioni della vita italiana. Ci sono evidenti colpe specifiche che vengono cancellate o diluite con un ambiguo effetto frullatore”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
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