Sottosegretario Villarosa e card unica per identità e pagamenti

 Lotta all’evasione e semplificazione sono i due binari su cui viaggia il nuovo progetto allo studio dell’esecutivo giallorosso pensato con l’obiettivo di facilitare l’utilizzo dei pagamenti elettronici, ampliandolo anche alla platea solitamente meno avvezza, come gli anziani. Una card unica che svolgerà più funzioni e che potrà anche essere utilizzata per pagamenti elettronici, come anticipa al Sole24 Ore, il sottosegretario al ministero dell’Economia, Alessio Villarosa (M5S).

L’idea di base è quella di accorpare tutta una serie di documenti che ora sono divisi in tessere o documenti diversi. “Sarà una vera rivoluzione: la carta unica – spiega Villarosa – avrà carta d’identità, tessera sanitaria, identità digitale e possibilità di attivare in conto di pagamento presso qualsiasi sportello bancario o postale”.

Un’operazione ambiziosa che richiede un lavoro complesso sotto vari aspetti. “Stiamo al momento lavorando sul layout – dichiara Villarosa al quotidiano economico – perché deve garantire gli standard internazionali sui quali ci si è accordato con gli altri Paesi ma siamo certi troveremo la quadra”. Da superare anche lo scoglio del rispetto della protezione dei dati personali con tutta una serie di dati sensibili accorpati in una unica card.

Un progetto che, senza dubbio, si inserisce in un quadro generale di più ampio respiro: la carta unica, infatti, consentirebbe di marciare a passo decisamente più spedito verso l’introduzione dell’obbligo per la PA di accettare solo pagamenti elettronici.

“Sarà fondamentale una seria lotta all’evasione fiscale. Tutti devono pagare le tasse per pagarne meno”, aveva anticipato il Premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con i Sindacati, accendendo i riflettori su una questione di assoluta priorità.  Lo dicono, come sempre, i numeri: 107 miliardi di euro di evasione fiscale, più o meno quattro leggi di bilancio messe assieme.

Tradotto: una vera miniera d’oro invisibile alla quale qualsiasi governo vorrebbe poter attingere, panacea  di tutti i mali. In questo senso, buone notizie arrivano dall’estensione della fatturazione elettronica obbligatoria anche fra i privati che ha generato nei primi sei mesi del 2019 un extra gettito Iva di circa 2 miliardi. Boccata d’ossigeno dalla parti di Palazzo Chigi dove si fanno i salti mortali per tentare di far quadrare i conti pubblici, tra saldi concordati con Bruxelles e la prossima Manovra di bilancio, sulla quale a Via XX  settembre si lavora senza sosta ormai da giorni.

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