Senzatetto morto di freddo a Verona, assessore sanità Veneto: “Spesi 4,6 mln”

“Davanti ad una vita umana, uccisa dalla poverta’ e dal gelo, serve rispetto. Ma anche verita’. La Regione Veneto non si e’ dimenticata dei senza tetto: nel triennio 2018-2020, grazie al piano regionale di contrasto alle poverta’, ha assegnato oltre 4,6 milioni di euro alle iniziative dei comuni e del terzo settore a favore delle persone in condizioni di poverta’ estrema, senza una dimora”. Manuela Lanzarin, assessore regionale alla sanita’ e al sociale, interviene cosi’ in merito alle critiche sollevate dall’opposizione consiliare a seguito della morte a Verona alla fine del 2019, nei giardini di Porta Vescovo, di Kofie Boateng, il senzatetto di 39 anni ucciso dal freddo delle notti di dicembre all’addiaccio. “E’ triste dover prendere la parola in queste circostanze nella quali prevalgono sentimenti di dolore, impotenza e umana solidarieta’ – prosegue – ma sarebbe ingiusto tacere e lasciare campo libero alla falsa convinzione che istituzioni e servizi siano indifferenti verso i drammi della poverta’, in particolare quella piu’ estrema”.

“In Veneto, con il piano regionale di contrasto alle poverta’, questa amministrazione ha messo a sistema per i senza fissa dimora fondi pubblici per complessivi 4.637.300 nel triennio 2018-2020 – precisa Lanzarin – Da gennaio 2018 con il progetto DOM. Veneto la Regione si e’ fatta capofila di un programma che coinvolge come partner i sei comuni capoluogo di Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Treviso e Rovigo che registrano presenze di homeless e che ha una dote finanziaria di 3.310.700 euro. Inoltre, la Regione ha destinato ai 15 ambiti territoriali (ex Ulss) la quota del fondo nazionale lotta alla riservata ai senza dimora pari a circa 1.326.600 euro”. “Pertanto, dire che la Regione non fa nulla per i senza fissa dimora e’ quantomeno ingeneroso, nonche’ offensivo per tutti coloro che, nelle istituzioni e nei servizi, operano in stretta collaborazione con associazioni e volontari – conclude – per offrire dignita’ e opportunita’ a queste persone cosi’ fragili e sfortunate, spesso refrattarie a forme di aiuto”.

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