Scontro toghe-politica. Gasparri contro i magistrati: ‘Attentato alla Costituzione’

‘Nessuna interferenza, nessuno schieramento politico, nessuna voglia di aprire uno scontro con la politica, che anzi è subìto “senza che noi si sia fatto niente’,  Nel corso del comitato direttivo dell’Anm, il presidente Giuseppe Santalucia, di fronte alle critiche per i casi Santanchè e Delmastro, ha vestito l’associazione dei magistrati e tutta la categoria dei panni della vittima nei confronti di un governo che sarebbe impegnato ad ‘attaccare al cuore la magistratura’ al punto che ‘il sospetto è che le riforme costituzionali siano sbandierate non perché si crede servano a migliorare il sistema, ma come risposta di punizione’. Nessuna stranezza, insomma, negli attacchi giudiziari giunti come un uno-due contro membri dell’esecutivo. La stranezza, semmai, secondo l’associazione magistrati, sarebbe registrare le anomalie dei due casi e cercare di sanare le storture che le hanno consentite.

Attacchi sono arrivati dai giudici anche al ‘collega’ Alfredo Mantovano, sottosegretario del governo Meloni: ‘Anche il sottosegretario Mantovano, stimatissimo e stimabilissimo ex collega, parla di interferenze del giudiziario nella politica. Non ho ben compreso a cosa faccia riferimento, se il riferimento è ad un’indagine nei confronti di un ministro e ad un ordine di formulazione dell’imputazione, in quelle parole non rinvengo traccia di razionalità istituzionale’, afferma Santalucia.

Parole categoriche, alle quali replica, sul fronte politico, il capogruppo al Senato di FdI Lucio Malan: ‘Sorprende che il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, attacchi il sottosegretario, nonché ex magistrato, Alfredo Mantovano per aver parlato delle ‘interferenze di alcune iniziative giudiziarie sulla politica’ come di un problema che riguarda tutti. Il dottor Santalucia mostra di ritenere che il sottosegretario si riferisse ai casi Santanché e Delmastro, quando invece egli ha detto chiaramente che parlava di un fenomeno che in 30 anni ha colpito tutti i governi. Vogliamo ricordare che il secondo governo Prodi cadde perché il partito di Clemente Mastella fu oggetto di una pesantissima iniziativa giudiziaria, finita poi nel nulla? Vogliamo ricordare la vicenda di Renzi e dei suoi genitori, finiti sotto accusa quando l’allora leader del Pd era a capo del governo e assolti definitivamente solo oggi? Per non parlare delle molteplici vicende che hanno coinvolto Silvio Berlusconi a cominciare da quella del 1994, preannunciata da un quotidiano durante un vertice internazionale e anch’essa finita nel nulla? Ricordo, infine, che chi più ha parlato di queste interferenze è stato un predecessore di Giuseppe Santalucia, Luca Palamara, che sul tema ha scritto addirittura due libri da cui emerge un quadro non molto rassicurante. Credo  dovrebbe essere interesse di tutte le forze politiche e della magistratura trovare le soluzioni per far fronte a una realtà che è difficile negare”.

L’attacco alla riforma Nordio, però, è stato al centro dell’intervento del presidente dell’Anm. ‘Il sospetto è che le riforme costituzionali siano sbandierate non perché si crede servano a migliorare il sistema, ma come risposta di punizione nei confronti della magistratura. Se questo è, io chiedo con rispetto e umiltà di cambiare passo’, ha detto Santalucia, parlando di un’accelerazione sulla separazione delle carriere dovuta al fatto che ‘un giudice non è stato d’accordo con un pm’. Noi ‘vogliamo discutere di riforme che sembrano utili e di quelle che utili non ci sembrano, non interferiamo’, ha aggiunto Santalucia, sebbene l’Anm si sia schierata contro la riforma della Giustizia di fatto prima ancora di conoscerne i contenuti.

‘Stiamo occupando le cronache senza volerlo. Si parla di scontro tra politica e magistratura, è uno scontro non voluto che stiamo subendo’ e che ‘si è innalzato senza che noi si sia fatto nulla’, ha detto ancora il presidente del sindacato dei magistrati, lamentando come ‘un attacco pesantissimo’ le perplessità e i dubbi sollevati dagli ambienti del governo rispetto ai casi Santanchè e Delmastro. Il tema, ha sostenuto, è ‘la legittimazione della magistratura’ di fronte ad ‘accuse gravissime, che la colpiscono al cuore’. ‘Il silenzio sarebbe un arretramento, e noi non arretriamo davanti alla difesa della Costituzione’, ha quindi proseguito Santalucia, affermando che ‘il nostro silenzio sarebbe l’impacciato mutismo di chi non sa reagire con fermezza a una politica muscolare rivolta a un’istituzione di garanzia’ e che ‘noi siamo lontani dal potere e dalle fazioni politiche’.

Santalucia, quindi, parlando dell’Anm come di ‘un’associazione libera e trasparentissima’, ha sostenuto che ‘noi interveniamo senza soluzioni pregiudiziali, non apparteniamo a nessun partito e interveniamo esercitando un diritto di associazione, attenti a farlo riempiendo la nostra presenza con contenuti. Ma invece di parlare di contenuti critici si è spostato il dibattito sulla questione del diritto di parola dell’Anm’. Insomma, l’Anm non ha nulla da rimproverarsi e mai travalica il perimetro del suo mandato e delle sue competenze. Poi, che fuori dalle sue file siano in molti a non vederla così è elemento non pervenuto. E non solo in questa vituperata maggioranza di governo.

Ma anche nell’opposizione c’è chi parla di ‘offensiva della magistratura, con in testa l’Anm’. ‘Il vero problema non sono le inchieste, ma l’offensiva della magistratura, con in testa l’Anm, che torna a rivendicare il diritto di veto su norme che devono ancora essere discusse’, ha detto in un’intervista al Giornale  l’ex viceministro alla Giustizia del governo Renzi e oggi deputato di Iv, Enrico Costa:  ‘L’Anm ha diritto di parola se una legge vuole alzare l’età pensionabile dei magistrati, ma non può avere titolo per bloccare la modifica dell’abuso d’ufficio’.  ha aggiunto, sottolineando quindi che Nordio ha fatto bene a parlare di invasione di campo, è un fenomeno già visto ai tempi del ministro Cartabia, è la pretesa di influenzare il potere legislativo non soltanto venendo in commissione giustizia ma ancora prima sui giornali’. Che poi – ha aggiunto – a parlare sono sempre gli stessi, potrei fare l’elenco afabetico: A di Abamonte, C di Caselli, S di Santalucia….

Noi, afferma  Foti,   siamo per una giustizia che funzioni, ma non siamo certo giustizialisti. Quanto a quello che sta accadendo intorno al ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, l’esponente di FdI ha sottolineato che ‘desta molto, molto, ma molto stupore e molta preoccupazione. L’imputazione cotta per Delmastro lascia perlomeno perplessi. In un colloquio con il Corriere della Sera, a proposito dell’imputazione coatta per Delmastro, il capogruppo di FdI alla Camera ha sottolineato che ‘parlo di fatti. Il pm li aveva appurati e ha chiesto il proscioglimento, poi il gip, legittimamente sotto il profilo del codice, ha proceduto in modo diverso vagliando la richiesta di formulazione del capo di imputazione. Quindi  possiamo o no essere perlomeno perplessi sul fatto che, con una richiesta del pm di archiviazione, si vada avanti lo stesso? Io credo che in questi casi si arrivi al proscioglimento: quindi, dubbi sorgono’.

Hanno fatto molto rumore le parole di Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato ed esponente di spicco di Forza Italia, il quale come suo solito ha picchiato durissimo: ‘La magistratura sta attentando alla Costituzione. E questo non può essere ignorato da chi ha la massima responsabilità di presiedere questa super casta che si ritiene sovrana e intoccabile’.  Parole chiare,  durissime, quelle di Gasparri. Parole che danno la cifra dello scontro in atto

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