Sindacati in piazza in Calabria per chiedere maggiori impegni nella Legge di Stabilità, 30 novembre 2015. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una mobilitazione regionale con presidi a Villa San Giovanni, Crotone e nei pressi dello svincolo di Cosenza Nord dell'autostrada A3. ANSA/ ELVIRA MADRIGANO

Proteste in Calabria contro la legge di stabilità: chiudono lo Stretto di Messina

REGGIO CALABRIA. Le mobilitazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil contro la Legge di Stabilità hanno scatenato forti disagi, in materia della viabilità della rete stradale e autostradale, nonché blocchi degli imbarchi traghettuali, in terra calabra.

La manifestazione di protesta si è riversata in vari punti nodali: autostrada A3 nei pressi dello svincolo per Cosenza Nord, statale 106 a Crotone, porto di Villa San Giovanni.

Il motivo basilare della rivolta sindacale sarebbe che il governo non avrebbe rispettato gli impegni presi in merito alla stabilizzazione dei precari, per il porto di Gioia Tauro, per il finanziamento dei fondi per la forestazione.

Il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo ha dichiarato: “E’ una legge di stabilità che ignora il Mezzogiorno e non rispetta gli impegni assunti dal presidente del Consiglio e segretario del Pd nel luglio scorso. Non c’è nulla di quei provvedimenti che chiedevamo per sostenere l’occupazione in Calabria e nel Mezzogiorno con strumenti come la decontribuzione del costo del lavoro e del credito dell’imposta”.

I sindacati attendono quindi modifiche tempestive alla Legge di Stabilità.

Emilia Napolitano

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