Members of NO TAV movement march during a rally towards the Chiomonte TAV worksite in Susa Valley, Piedmont Region, northern Italy, 27 July 2019. Italy would incur 'huge costs' to stop the Turin-Lyon high-speed train (TAV) link unilaterally in the face of French determination to complete the project, Italian Premier Giuseppe Conte said on 24 July, explaining his view that it would cost more to stop the TAV than to complete it. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

No Tav’ entrano nel cantiere. Salvini: ‘Si farà’

I No Tav hanno aperto un varco nella pesante cancellata che sbarrava la strada verso il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte.  “Abbiamo raggiunto l’obiettivo: volevamo raggiungere il cantiere e ce l’abbiamo fatta”. E’ il commento di una storica attivista No Tav alla manifestazione di ieri in Valle di Susa. I manifestanti, percorrendo lo stradone che collega l’abitato di Giaglione al cantiere, hanno aperto un varco nella prima cancellata che sbarrava loro il percorso. Poi hanno proseguito il cammino fino al secondo sbarramento sul torrente Clarea, da dove ora alcuni manifestanti cominciano a tornare indietro.

Forzando la cancellata, i No Tav hanno così violato la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte, una fascia di rispetto tra boschi, prati, sentieri e strade carrozzabili in cui è vietato mettere piede. La cancellata è però soltanto il primo sbarrato lungo i sentieri che conducono al cantiere.

Quaranta No Tav, tra cui esponenti del centro sociale Askatasuna di Torino, sono stati denunciati per avere demolito la cancellata. Lo comunica la Questura di Torino. Tra questi c’è anche un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. Altri manifestanti verranno denunciati per avere violato la zona rossa.

Poco dopo l’inizio della manifestazione, il corteo dei No Tav diretto al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, si è diviso in due tronconi. Subito dopo l’abitato di Giaglione una parte ha imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto intende restare sullo stradone principale. I manifestanti sono alcune migliaia. Uno speaker ha detto ‘Siamo 15000’.

“Dobbiamo ragionare con la testa e non con la pancia. Chi oggi tira anche solo una castagna fa un regalo a Matteo Salvini, e questo non deve succedere – così Alberto Perino, storico del Movimento No Tav, a Venaus poco prima della marcia verso il cantiere di Chiomonte – Oggi deve essere una bellissima passeggiata, perché lui vuole le teste, qualcuno da mandare in galera. Se non glielo diamo, ciccia. I 500 agenti? Pensavamo fossero di più, qui in Valle è normale che sia così. Non posso dire come ho preso il discorso di Conte. Lui è un uomo del sistema, niente di nuovo sotto il sole. Qualcuno del M5S ci sarà comunque, ma il problema è che venire in forze prima di chiarirci può sembrare una provocazione” ha detto l’attivista.

Ma Salvini è sicuro: “Si farà, indietro non si torna. 46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l’uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni. Ringrazio a nome di tutti gli Italiani le centinaia di donne e uomini delle Forze dell’Ordine che hanno evitato feriti (ad eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna”.

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