Mes, tra Sallusti e teoremi disfattisti

Per la sinistra la mancata ratifica dell’Italia al Mes, il Meccanismo europeo di stabilità che nella sua ultima riformulazione penalizzava non poco il nostro Paese, equivale invece a sventura certa. Su questo tema Stefano Bonaccini, del Pd, afferma sicuro che “l’Italia in Europa conta meno di quello che questo governo si attendeva”. Il governatore dell’Emilia Romagna usa come sponda le parole di Giancarlo Giorgetti: “Io non chiedo mai le dimissioni di nessuno, ma quando sei il Ministro dell’Economia e delle Finanze e vieni smentito dal tuo governo e dal Presidente del Consiglio è chiaro che si apre un problema gigantesco”. La ricostruzione di Bonaccini nel corso della puntata di venerdì 22 dicembre di Stasera Italia, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4, trova un ostacolo grosso come una casa, che è quello rappresentato dai numeri. Uno in particolare è quello sottolineato da Alessandro Sallusti, ospite della trasmissione.

“Oggi, dopo che al termine di una due giorni sono stati decisi il no al Mes e il sì al Patto di Stabilità, e dopo oltre un anno” di governo di Giorgia Meloni “lo spread è al minimo storico degli ultimi 6 anni”, spiega il direttore de Il Giornale. Il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi, segnale di solidità di una economia, “oggi è sceso sotto i 160 punti – afferma Sallusti – Meloni lo ha ereditato da Mario Draghi a 230”. Senza contare che la Borsa oggi, dopo queste decisioni cruciali, “ha toccato uno dei suoi picchi massimi addirittura degli ultimi dieci anni e da qualche mese la disoccupazione in Italia è al minimo storico”. Insomma, il no al Mes non è una scelta autolesionistica del governo.

“Il ministro dell’Economia e delle Finanze avrebbe interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico-finanziarie. Ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni mi è sembrato evidente che non fosse aria per un’approvazione, per motivazioni non soltanto economiche”. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti rispondendo ai giornalisti fuori da Palazzo Madama dopo l’approvazione in Senato della legge di bilancio.

“Che sul Mes ci fossero problemi – ha aggiunto – era noto a tutti. Abbiamo fatto un passo in avanti sul Patto di stabilità ma le sfide in Europa sono ben altre. Non è che l’Europa ha sempre ragione. Ad esempio sulla vicenda Ita-Lufthansa ci hanno messo un altro stop. Hanno torto anche loro. Non è che l’Europa ha sempre ragione e l’Italia ha sempre torto.

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