Un ospedale toscano in un'immagine d'archivio. FRANCO SILVI/ANSA / BGG/BEF

Meningite: morta giovane a Milano, profilassi per 120

MILANO.  Una studentessa di 24 anni dell’Università Statale di Milano è morta ieri all’Ospedale Niguarda a causa di una meningite batterica, che l’avrebbe stroncata in poche ore. Si tratta del secondo caso in 4 mesi: lo scorso luglio era morta sempre per meningite batterica un’altra ragazza sua coetanea, che frequentava lo stesso laboratorio universitario di Chimica. Secondo gli esperti dell’Agenzia per la tutela della salute (Ats) Metropolitana, che sottolineano come a Milano non ci sia alcun allarme meningite, tra i due casi non ci sarebbe alcun nesso: per precauzione, sono state sottoposte a profilassi antibiotica 120 persone. Non c’è alcun allarme per la popolazione, conferma Giorgio Ciconali, responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ats,  la meningite è purtroppo una malattia che ogni tanto si ripresenta, per fortuna con numeri relativamente bassi. Nella nostra Regione i casi si verificano con una cadenza molto regolare e in linea con l’atteso; al contrario, ci sono Regioni come la Toscana in cui il numero dei casi in questo periodo è superiore alle aspettative: anche per questo sono giustificate le campagne che sensibilizzano ancora di più alla vaccinazione.

E’ ovvia la preoccupazione nelle persone,  prosegue l’esperto,  quando il decesso avviene in una ragazza di 24 anni, e pochi mesi dopo che un’altra ragazza, che lavorava nello stesso laboratorio dell’Università Statale di Milano, era deceduta per la stessa causa. Ma si tratta di un fatto eccezionale, che ha stupito anche noi: al momento, comunque, non ci sono elementi per legare i due casi”. Gli specialisti stanno in ogni caso analizzando i campioni di meningite delle due ragazze, per non escludere alcuna possibilità: ci vorranno alcune settimane per avere un risultato più chiaro. Sin dalla mattinata di oggi gli esperti dell’Ats sono stati alla Facoltà di Chimica della Statale, dove la ragazza lavorava, per parlare agli studenti e fare loro la profilassi antibiotica. Sono state raggiunte in tutto 150 persone: alcune erano già andate spontaneamente in farmacia per richiederla, o al Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda; per 80 persone l’abbiamo somministrata direttamente noi”. Per circa altre 30 persone, inoltre, non è stato necessario fare alcuna profilassi, perché parlando con loro,  conclude Ciconali, abbiamo stabilito che non avevano avuto una frequentazione stretta o contatti prolungati con la ragazza, e quindi per loro non era necessaria alcuna cura.

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