Manovra, il duello si sposta in Aula. E l’accordo ‘di maggioranza’ sembra lontano…

La manovra arriva in Aula per essere modificata. Di fatto le forze di maggioranza non sono soddisfatte del testo prodotto e hanno preparato una serie di emendamenti per aggiustamenti che però sono particolarmente significativi.

Nella maggioranza di governo la situazione è particolarmente tesa. Matteo Renzi ha agitato le acque con una serie di dichiarazioni contro la manovra e contro il premier Giuseppe Conte. Di Maio ha alzato una barricata in difesa del Presidente del Consiglio e della plastic tax, provvedimento considerato dal MoVimento come necessario per dare un senso alle dichiarazioni in favore sull’ambiente.

I nervi scoperti del governo per quanto riguarda la manovra sono due: la tassa sulla plastica e il rincaro sulle auto aziendali. Nelle ultime ore ha preso piede l’ipotesi di rinviare i due provvedimenti al prossimo anno. “Una misura che disincentiva la plastica monouso è giusta, poi occorre rimodularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori”, ha dichiarato Roberto Gualtieri spalleggiando l’ipotesi rinvio. Ipotesi respinta fermamente da Di Maio: “Vedo che è nato un dibattito surreale. La plastic tax, serve a dare una scossa, a invertire la rotta. Non promuovi l’ambiente parlando, ma facendo delle scelte“.

 Come se la situazione non fosse già abbastanza delicata, Luigi Di Maio ha riportato in auge la battaglia contro i negozi sempre aperti chiedendo al governo di agire per tutelare i lavoratori costretti a lavorare sette giorni su sette anche per dodici ore al giorno. Manovra, la battaglia degli emendamenti in Aula In questo contesto – decisamente frastagliato – la manovra arriva in Aula dove dovrà fare i conti con centinaia di emendamenti provenienti dall’opposizione ma anche dalla maggioranza, intenzionata a complicarsi la vita dopo aver fatto bollinare un testo che non convince.

 Una delle poche certezze dovrebbe essere il rinvio dell’aumento dei costi per le auto aziendali. La proposta non piace a nessuno  e dovrebbe essere rimandata e rivista per evitare una stangata sui dipendenti.

Non si escludono modifiche all’impianto per il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di un provvedimento particolarmente caro al Partito democratico che difficilmente accetterà uno stravolgimento.

 Altro tema caldo nel dibattito sulla manovra è quello della tassa sulle bevande zuccherate. Matteo Renzi ha fatto sapere di essere intenzionato a cancellarla ma dovrà fare i conti con l’asse Pd-Movimento.

Pertanto, con due settimane di ritardo,  la legge di bilancio approda in Senato, dopo l’ok della Ragioneria dello Stato e la firma del capo dello Stato, Sergio Mattarella, ma i nodi da sciogliere sembrano ancora tanti, a cominciare dal possibile rinvio, o delle modifiche, della plastic tax e del regime delle auto aziendali.

Ma se in Parlamento non si è ancora cominciato a discutere e se Matteo Salvini assicura “battaglia” promettendo che “se necessario li terremo giorno e notte chiusi in Parlamento”, il quadro resta incerto. Si annunciano, scrive il Corriere della Sera, centinaia e centinaia di emendamenti, della stessa maggioranza e intanto Italia Viva si mobilita contro la nuova tassa sulle auto aziendali. Sul sito del partito è partita una raccolta firme contro il giro di vite fiscale, un balzello che “colpirebbe indiscriminatamente quasi 2 milioni di persone che usano l’auto per lavorare”.

E il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sottolinea come sorprende una maggioranza che fa propaganda contro la propria legge di bilancio. Ieri Luigi Di Maio, ha aperto un nuovo fronte, quello dell’orario dei negozi: “Dopo il decreto dignità e il decreto riders, dobbiamo andare avanti nella tutela delle persone che lavorano, come nel caso delle partite Iva e dei lavoratori dipendenti degli esercizi commerciali che sono sprofondati nella giungla degli orari di apertura e chiusura, cercando invano di battere i centri commerciali, rimanendo aperti 12 ore al giorno e 7 giorni su 7”.

Sulla plastic tax è intervenuto il ministro dell’Economia, confermando di essere aperto a possibili modifiche: “Una misura che disincentiva la plastica monouso e’ giusta, poi occorre rimodularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori”. Meno propenso Di Maio che sembra difendere la misura a spada tratta: “Vedo che è nato un dibattito surreale. La plastic tax, serve a dare una scossa, a invertire la rotta”.

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