Lite tra vicini per un parcheggio è il motivo della strage di Trentola Ducenta

CASERTA.  “Ho ucciso i Verde e Pinestro per difendermi da un’aggressione. Sono stato minacciato e avevo paura che potesse accadermi qualcosa”. Così il 50enne agente penitenziario Luciano Pezzella  ha spiegato, nel lungo interrogatorio di ieri, ai carabinieri del reparto territoriale di Aversa i motivi del suo raptus che lo hanno portato a uccidere con la sua pistola d’ordinanza, a Trentola Ducenta, quattro persone per una lite riguardante un parcheggio. Padre, madre, figlio e un amico di famiglia uccisi per futili motivi. Luciano Pezzella, 50 anni, ha dichiarato: “ Ho fatto un macello, ho ucciso i miei vicini”. Movente del delitto è stata una lite, un ennesimo alterco di una serie interminabile che durava da anni tra il poliziotto e i suoi vicini di casa tutti residenti in una stradina senza uscita. Gli uni in una villetta a due piani. L’altro al civico successivo. Pezzella ha ucciso Michele Verde, 61 anni, rivenditore di cassette per frutta, la moglie Vincenza, 58 anni, e il figlio della coppia Pietro, 23 anni, nonché Francesco Pinestro, commerciante orfofrutticolo di 37 anni cliente della famiglia. I dissapori tra i due nuclei familiari peraltro erano continui, spesso legati proprio al parcheggio continuo di camioncini per motivi di lavoro. Quando domenica mattina Francesco Pinestro, 37 anni, ha parcheggiato il proprio furgone davanti casa dei Verde, ha incrociato Pezzella, che gli ha intimato con toni minacciosi di spostare subito il veicolo. Tra i due c’è stato uno scambio di battute, quindi Pezzella è rientrato in casa ed ha preso la pistola d’ordinanza. In preda al raptus omicida ha fatto fuoco e colpito Pinestro, che ha cercato di fuggire col furgone ed è morto poco dopo in ospedale per le ferite riportate. Poi, l’agente penitenziario è piombato in casa dei Verde, dove ha ucciso, scaricando il caricatore della sua arma, con 15 colpi, prima il capofamiglia, quindi la moglie e poi il figlio, che era uscito dalla camera da letto per capire che cosa stesse accadendo A salvarsi solo la fidanzata di Pietro, Antonella che dormiva nell’abitazione dei Verde al momento della strage. Antonella non era probabilmente un obiettivo del 50enne agente penitenziario Pezzella, ma le forze dell’ordine sono certe che se si fosse trovata con i suoceri e il fidanzato al momento del raptus omicida non si sarebbe salvata. L’agente penitenziario sarà trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. È accusato di omicidio volontario.

Roberto Cristiano

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