L’Italicum e le decisioni del Capo dello Stato

La nuova legge elettorale, l’Italicum, è stata approvata dalla Camera dei deputati e l’Italia manda in soffitta il Porcellum, già ‘cassato’ dalla Corte Costituzionale. In pratica il Parlamento ripropone una legge che ricalca fondamentalmente il Porcellum, con capilista scelti dalle segreteria dei partiti, equivalente delle liste bloccate almeno per una parte dei parlamentari, e un premio di maggioranza molto ampio che darà la maggioranza a chi non ha la maggioranza nel Paese. Il governo e la maggioranza che lo sostiene, quindi,  approvano di fatto una legge in aperta contrapposizione alle indicazioni della Corte Costituzionale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto parte, in qualità di giudice costituzionale, della Corte Costituzionale che ha ‘bocciato’ il Porcellum.  Ovviamente il ruolo della Consulta non è quello di dettare l’agenda al governo e al Parlamento, ma di impedire che le leggi non vadano oltre il dettato costituzionale. La Corte Costituzionale definì incostituzionale il Porcellum ed il premio di maggioranza venne definito “distorsivo perché foriero di un’eccessiva sovra-rappresentazione. Le liste bloccate vennero considerate incostituzionali “nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza”. Con l’Italicum rimane di fatto il premio di maggioranza eccessivo. E sono rimaste, pur se in parte, le liste bloccate. Con l’Italicum, in definitiva, si concederà una maggioranza in Parlamento a chi non ha una maggioranza nel Paese. Dare la maggioranza in Parlamento a una forza politica che raggiunge il 40 per cento ripropone una sovrarappresentazione già ‘cassata’ dalla Consulta. Idem per il ballottaggio tra le prime due forze politiche che non raggiungerebbero il 40 per cento dei voti. La legge elettorale approvata privilegia l’attività di governo in antitesi della Costituzione italiana del 1948 che si proponeva di non creare un esecutivo incontrollato e incontrollabile.  L’abolizione delle coalizioni toglie poi alla politica la possibilità di controllare l’azione di governo, con un Presidente del Consiglio che diventa, per l’intera legislatura, un monarca assoluto. Vero è che rispetto al Porcellum la nuova legge elettorale reintroduce le preferenze ma, allo stesso tempo, ripropone 100 parlamentari con le liste bloccate. Renzi e Parlamento hanno riproposto, pur se ridimensionandole, le liste bloccate che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali. Resta ora da capire cosa farà adesso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’Italicum non sembra essere una legge che ha accolto i suggerimenti della Consulta, riproponendo di fatto elementi già dichiarati incostituzionali. Il Presidente Mattarella potrebbe non firmare la legge e rinviarla alla Camere, come   hanno espressamente richiesto i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Una legge importantissima, come lo è quella elettorale, dovrebbe essere condivisa almeno dalla maggioranza qualificata di due terzi del   Parlamento, mentre è stata approvata da poco più della metà dei parlamentari di Montecitorio. Terrà, il Presidente Mattarella, conto di tutto questo o avallerà una legge elettorale già ‘cassata’ dalla Corte Costituzionale della quale ha fatto parte?

Roberto Cristiano

 

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