Istat e Damiano: ‘L’esultanza Di Maio per i dati fa sorridere’

“L’andamento dell’economia e, di conseguenza, dell’occupazione, non si può tagliare a fette come se fosse un melone. Altrimenti c’è il rischio che qualcuno si prenda la polpa ed altri la buccia. Fa sorridere l’esultanza Di Maio di fronte agli ultimi dati dell’Istat sull’occupazione”,  dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito dei dati sull’occupazione diffusi dall’Istat.

Bisogna dire – continua – pane al pane e vino al vino: l’Istituto di statistica ci segnala che aumenta l’occupazione a tempo determinato, indeterminato e il lavoro autonomo. Di questo siamo contenti perché vogliamo bene all’Italia, prima che ai suoi Governi. Ma l’Istat dovrebbe accompagnare questi dati a quelli relativi alle ore lavorate: se, come afferma il vicesegretario della Cgil, Vincenzo Colla, le ore lavorate sono un miliardo in meno rispetto al 2008, vuol dire che le cose non vanno poi così bene. Infatti, se aumenta l’occupazione e diminuiscono le ore, significa che il lavoro creato è precario e di scarsa qualità. Inoltre, come spiegare l’aumento dell’occupazione con la crescita zero e il calo vistoso della produzione industriale? Forse si tratta di dati un tantino drogati. Infine, possiamo ignorare che, per la prima volta dal 2014, tornano a salire le ore di cassa integrazione a partire dall’inizio di questo anno?.
“Traducendo queste ore in lavoratori assenti dalla produzione in questi 5 mesi si tratta di 133.000 persone che risultano, però, occupate. Quindi, niente bottiglie di champagne: suggerisco una più ragionevole bottiglietta di gazzosa”, conclude.

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