Il villaggio arabo di Jish (Galilea) è stato vittima la scorsa notte di una incursione di vandali che hanno forato pneumatici di 170 automobili e che hanno tracciato slogan sulle pareti esterni di una moschea. Fra l’altro hanno scritto in ebraico: ‘Ebrei svegliatevi, no alle conversioni di religione’. Secondo la polizia è presumibile che l’attacco – il secondo in sette mesi nella stessa località – sia stato condotto da ultrà nazionalisti ebrei.
Il blitz – che è già stato condannato dai Capi delle Chiese cristiane in Terra Santa e da alcuni parlamentari di sinistra – è stato fatto poche ore dopo l’arresto di un estremista ebreo di 19 anni, Elya Ben David, attivo fra i coloni della Cisgiordania.
Con un provvedimento giudicato straordinario, lo Shin Bet – il servizio di sicurezza israeliano – ha chiesto per il giovane estremista ‘arresti amministrativi’ di un mese, ritenendo che egli rappresenti un forte pericolo per la sicurezza.
Non è escluso, secondo alcuni osservatori, che l’incursione di ieri in Galilea possa essere una ritorsione condotta da suoi compagni.