“Influencer della mafia”. In questo modo Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, ha definito Alfredo Cospito alla Camera martedì 31 gennaio, nel giorno in cui il Governo – attraverso i ministri Antonio Tajani (vicepremier, Esteri), Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interni) – ha ribadito il regime di 41bis nei confronti dell’anarchico. Nel suo discorso, Donzelli ha tirato in ballo esponenti del Pd, citando però anche delle intercettazioni segrete riguardanti proprio Cospito.
Durante l’esame del progetto di legge per istituire la Commissione antimafia, il deputato Giovanni Donzelli prende la parola e, a proposito del 41-bis, attacca Cospito, definendolo ‘un influencer’ usato dalla mafia per convincere il Governo a togliere la misura del carcere duro.
Dopodiché, riferisce di alcune conversazioni che l’anarchico avrebbe avuto in carcere con vari boss: dall’esponente della ‘ndrangheta Francesco Presta, “killer di rara freddezza”, a Francesco Di Maio del clan dei Casalesi. E cita persino i virgolettati.
“Presta – racconta Donzelli – lo esortava: ‘Devi mantenere l’andamento, vai avanti’. E Cospito rispondeva: ‘Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma’. Quindi il boss rispondeva: ‘Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo‘”. Più o meno dello stesso tenore il colloquio con Di Maio.
Donzelli, però, non si ferma qui e spiega che lo stesso giorno, il 12 gennaio, Alfredo Cospito riceve la visita in carcere di alcuni esponenti del Pd: Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e Andrea Orlando: “Voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia“.
A quel punto l’opposizione insorge, mentre Roberto Giachetti del Terzo Polo fa notare che del 41bis all’articolo 1 del testo, quello che si stava esaminando quando Donzelli ha chiesto la parola, non se ne parla, pertanto non capisce come si sia consentito al deputato di FdI di intervenire sul punto.
Inoltre, Giachetti difende il fatto che dei parlamentari vadano in carcere a visitare detenuti anche in regime di 41-bis e confessa di aver apprezzato la risposta data da Cospito: “Non parlo con voi se prima non fate il giro del carcere per ascoltare i problemi di tutti“.
Federico Fornaro (Pd) si chiede come mai il deputato FdI sia in possesso di documenti riservati come le intercettazioni in carcere, ipotizzando che forse sia per il suo ruolo nel Copasir.
Donzelli smentisce che il documento sia arrivato dal Copasir e che sia segreto, ma Provenzano gli ricorda che un’ informativa del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) è “nell’esclusiva disponibilità del ministro della Giustizia“.
Nel frattempo, Donzelli spiega al ‘Corriere della Sera’ che “le notizie dettagliate” gli sono arrivate dal “sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro”. E quest’ultimo, suo coinquilino, conferma. Entrambi rischiano il posto: Donzelli al Copasir, Delmastro al Sottosegretariato.
Donzelli, da parte sua, anticipa che non si dimetterà dal Copasir: “Se avessi mai io, o qualsiasi componente del Copasir dovesse rivelare delle informazioni ottenute grazie al proprio ruolo nel Copasir, durante le sedute del Copasir o studiando i documenti del Copasir lo dovesse rivelare all’esterno farebbe bene a dimettersi. Ma non è questo il caso perché non c’entra nulla. È evidente come sono andate le cose“, dice ai microfoni di Agorà, su Rai 3.
La parole pronunciate da Giovanni Donzelli alla Camera su Alfredo Cospito hanno scatenato la bufera. Il deputato FdI e vicepresidente del Copasir, ha definito l’anarchico “influencer del 41 bis” e accusato la sinistra di “stare con i terroristi”. Nell’attaccare la sinistra ha citato i rapporti e i colloqui in carcere tra Cospito e i boss della mafia per far cadere la norma sul carcere duro. Documenti che sarebbero riservati e non a disposizione dei parlamentari. Per questo motivo Nordio ha avviato un’indagine. Per ottenere quei documenti riservati servirebbero precise richieste. Ma dalle colonne del Corriere della Sera Donzelli si difende: “I documenti sul carcere non erano segreti. Li ho chiesti a Delmastro”.
“Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me”, ha detto Donzelli senza fare alcun passo indietro. E aggiunge: “Non mi hanno dato nessun documento riservato. Volendo approfondire la vicenda Cospito, ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro”, con il quale, secondo alcuni giornali condividerebbe l’appartamento. Secondo quanto riportato da Repubblica, Delmastro, sottosegretario con delega al Dap, ha ammesso di aver svelato al collega il documento riservato con le conversazioni tra l’anarchico e i boss sulla battaglia contro il 41 bis, sostenendo che avrebbe potuto rivelare a qualsiasi parlamentare il contenuto di quegli atti, ma secondo fonti citate dagli analisti non sarebbe così.
Il caso è scoppiato e nelle prossime ore potrebbe mettere a rischio anche i ruoli di Delmastro, il numero due di Carlo Nordio a via Arenula e Donzelli come vicepresidente del Copasir, come già richiesto dall’opposizione. “Avessi divulgato documenti riservati di cui fossi venuto a conoscenza tramite il Copasir dovrei dimettermi, certo. Ma il Copasir non c’entra niente. E verificarlo è semplice. Chi non ha senso delle istituzioni è chi è andato a trovare Cospito”. Lo scontro si protrarrà anche davanti al Giurì d’Onore che il Pd, sentitosi offeso da Donzelli, ha chiesto ed ottenuto dal presidente della Camera. Donzelli rincara la dose e spiega: “Io ho chiesto solo ai parlamentari del Pd di essere chiari sul tema del 41 bis e nello specifico di Cospito al 41 bis. Loro balbettano. Usciti dal carcere, hanno detto che la pena deve essere umana. Ma Cospito non patisce alcun trattamento disumano. Si scusino loro. Con gli italiani. Cospito sta facendo una battaglia per tutti i detenuti che vivono il suo stesso regime carcerario e i mafiosi fanno il tifo per lui”.
“Non è possibile che abbia avuto quelle informazioni” sugli incontri in carcere di Alfredo Cospito “dal Copasir, semplicemente perché per i documenti che possono essere consultati dal Copasir fuori dalle sedute c’è un registro apposito e si va a firmare per poterli consultare e il sottoscritto al momento non ha mai consultato alcun documento nell’archivio del Copasir. Quindi non avendone consultato nessuno non ho potuto prendere notizie riservate dal Copasir”, ha affermato Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir intervenendo in Aula dopo lo scontro con il Pd.
“Su come sono arrivati questi documenti – ha aggiunto l’esponente di Fdi -, sono depositati al ministero della Giustizia, consultabili da qualsiasi deputato, non sono coperti da alcun segreto e sono stati inviati al ministero della Giustizia dal Dipartimento penitenziario. Qualsiasi deputato avrebbe potuto chiedere al ministero della Giustizia di consultare questi documenti. Se mai avessi utilizzato il Copasir per questo scopo violando il segreto, giustamente avrei dovuto dare le dimissioni da presidente del Copasir e seguire le conseguenze penali”.