Francesca Fini unica italiana all’European Film Festival di Szczecin (Stettino) in Polonia

Francesca Fini è una performer italiana che si allontana dall’idea di perfomance corporea, che vive solo nel presente, nell’ora, esplora anche altri universi che contamina e porta dentro alla perfomance stessa.

I suoi lavori vedono una “molteplicità di linguaggi e stimoli all’interno del suo lavoro attraverso:

poesia, videoarte, animazione sperimentale e quindi performance” dove la telecamera diventa centrale all’interno del video, quasi un attore perfomativo.

La sua crescita artistica la sta vedendo protagonista in sempre maggiori ambiti, arrivando alla presentazione di medi e lunghi metraggi.

Parliamo di un’artista con grande sensibilità, ma anche grande competenza tecnica, con una fine capacità nell’adoperare simboli e segni molto vicina alla poesia. Non a caso è grande conoscitrice proprio di poesia, femminile in particolare. In una delle sue peregrinazioni letterarie incontra Amy Lowell, poetessa americana di fine ‘800 appartenente al movimento Imagista di cui faceva parte anche Ezra Pound. Poetessa e bibliofila che iniziò a comporre i suoi versi dopo aver assistito ad una performance di Eleonora Duse in Europa. Vincitrice di un premio Pulitzer postumo (1926) ebbe come musa dei suoi versi erotici l’attrice Ada Dwyer Russell.

A causa della sua forma fisica poco esile le fu dato, dagli uomini appartenenti al movimento, il soprannome di HippopoetessaÈ da questo che nasce l’idea della Fini per il film sulla Lowell. L’artista si riconosce nel disagio della poetessa vittima dello stigma, antesignano del bodyshaming odierno.

Risultano evidenti nel film la sorellanza e l’empatia tra le due autrici.

Si percepisce dal video grande determinazione nel cambiare il mondo circostante attraverso il cambiare se stessi e dedicare la propria vita a diventare quel che si vuole, l’obiettivo della Lowell è diventare “un poeta”.

Amy inventa il suo linguaggio, il suo linguaggio crea la sua mente, la sua mente crea il mondo circostante, la forza della volontà in sinergia con la forza delle parole.

Non è una prosa, che segue una narrazione apparentemente logica, è un racconto discontinuo fatto di immagini ma con un grande senso narrativo, come per la poesia imagista dove il significato ultimo è percepito grazie alla sensibilità e all’esperienza di chi lo fruisce. In rottura, gli Imagisti con la poesia tardo romantica e Francesca Fini  con il cinema tradizionale.

Presentato in anteprima nazionale al MACRO Asilo lo scorso 4 ottobre nell’ambito del festival FuoriNorma diretto da Adriano Aprà.

Il film, unico italiano in concorso all’European Film Festival di Szczecin (Stettino) in Polonia (25/10/2018)

http://www.europeanfilmfestival.szczecin.pl/pl/bloki/122

e al Salonicco Film Festival – sezione FILM FORWARD (6-7/11/2018)

sito web dell’artista – https://www.francescafini.com

sito web del film – https://hippopoetess.tumblr.com/

trailer in inglese – https://vimeo.com/277210880

Loredana Margheriti

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