Fisco, arriva il Risparmiometro

Dopo il redditometro, l’Agenzia delle Entrate ha messo a punto un altro strumento per controllare i contribuenti. Si chiamerà Risparmiometro e farà dei controlli fiscali sui risparmi, per verificare se i contribuenti hanno risparmi superiori rispetto a quelli che presumibilmente potrebbero accumulare con il proprio reddito. Le incongruenze saranno considerate indici di rischio ai fini di controlli.

 Lo spesometro ricostruisce tutta la situazione patrimoniale del contribuente e la monitora per capire quali possano essere gli incrementi non giustificati. Qui scatta la stangata. ‘L’eventuale incoerenza riscontrata sarà interpretata sintomatica di un rischio fiscale’,  ha detto il direttore Ruffini.
Dal 2018 prende il via la sperimentazione per le persone fisiche, dall’anno prossimo il meccanismo di analisi e controllo sarà applicato anche alle società.

L’algoritmo del Risparmiometro è stato pensato per passare in rassegna conti corrente   ma anche deposito titoli e/o obbligazioni, conto a deposito a risparmio libero vincolato, rapporto fiduciario, gestione collettiva del risparmio, gestione patrimoniale, certificati di deposito e buoni fruttiferi, conto terzi individuale e globale. Nel mirino del Fisco anche gli estratti conto di carte di credito, prodotti finanziari emessi dalle assicurazioni, compravendita frequente di oro o altri metalli preziosi. Lo scopo è quello di stilare delle ‘liste selettive’ di contribuenti a rischio evasione fiscale.

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