Italian fashion blogger Chiara Ferragni arrives for the screening of 'Chiara Ferragni - Unposted' at the Auditorium della Conciliazione in Rome, Italy, 19 November 2019. ANSA/ETTORE FERRARI

Fedez, caso Concertone: le reazioni di Ferragni e dei politici

Il caso è ormai deflagrato. E di conseguenza hanno iniziato a cascare commenti a raffica da ogni fronte politico attorno alle dichiarazioni di Fedez, che ha accusato la Rai di censura. “Ci aspettiamo parole chiare, di scuse e di chiarimento”, la posizione del segretario del Pd, Enrico Letta, che ha ringraziato il rapper per “le sue parole forti che rendono possibile rompere un tabù, cioè che non si può parlare di diritti perché siamo in pandemia”. Per l’ex premier dem, invece, “l’emergenza sanitaria non impedisce di portare avanti lotte per i diritti, come lo ius soli e il Ddl Zan“.

“In democrazia niente censure”, afferma Luigi Di Maio, ministro degli Esteri in quota M5s che riferendosi a Fedez parla di “una persona che in tutto quello che fa ci mette sempre il cuore. Ogni artista deve avere la possibilità di esibirsi liberamente, esprimendo le proprie idee e mostrando la propria arte. La musica è qualcosa di profondo che molto spesso ci permette di capire e affrontare problematiche legate alle persone e alla nostra società”.

“La musica è libertà, trasmette emozioni e ci aiuta a comprendere, analizzare, maturare. Penso che il rispetto sia la cosa più importante e stia alla base di tutto, significa saper accettare le critiche e le idee diverse dalle nostre. E un Paese democratico non può accettare alcuna forma di censura”, conclude Di Maio.

Sulla vicenda del Concertone del Primo Maggio, ha speso delle parole anche l’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Fedez ha citato frasi ed espressioni di alcuni politici della Lega. Forse ora se ne vergognano, ma certo la soluzione non può essere la censura di un artista”. Il presidente della Regione Lazio ricorda che “ci sono esseri umani picchiati e offesi solo per quello che sono. Dovrebbe essere naturale approvare una legge che li tuteli. Questa è la legge Zan e va approvata”.

Salvini, uno dei bersagli del rapper, ha provato ad attenuare i toni: “Prendiamo un caffè”. Il leader della Lega aveva già replicato a Fedez su Facebook poco dopo il concerto: “Adoro la Libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge; è già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti”.

“Basta con il teatrino della censura, Fedez ha confuso il Primo Maggio con la Festa de l’Unità. La libertà di espressione sarà sempre garantita anche a chi, come lui, ha usato il palco dei lavoratori per fare squadrismo politico senza contraddittorio”, attacca Massimiliano Capitanio, deputato Lega e capogruppo in Vigilanza Rai. “Fa paura – prosegue – la sua lista di proscrizione senza contraddittorio e che si usi mezzo milione di euro dei cittadini per fare comizi, recitando un pietoso copione. La Rai ha il dovere di tutelare tutti, non solo i promoter milionari del Pd”.

E ancora: “Nella giornata dei diritti dei lavoratori, Fedez, contravvenendo alle regole Rai, ha sfilato con il cappellino Nike, dimenticando la tempesta di polemiche sullo sfruttamento del lavoro minorile in Cambogia che investì proprio quella multinazionale. Probabilmente le polemiche montate dal cantante erano finalizzate a dare più visibilità a chi lo paga per questa sfilata. Chi ha consentito a Fedez di fare pubblicità alla Nike? Chi gli ha consentito di fare un comizio per privare della libertà di espressione chi non la pensa come lui o per minacciare la libera attività parlamentare?”.

Sulla questione, si è espressa anche la moglie del cantante, Chiara Ferragni. “Faccia fiera di chi sa che qualche ora dopo suo marito avrebbe reso fiera (quasi) tutta Italia con il suo discorso e coraggio”, ha scritto la blogger su Instagram pubblicando una foto dal Grand Hotel Tremezzo.

Tra i vari botta e riposta tra Salvini e Fedez, anche quello relativo al costo del Concertone. In mattinata il leghista ha twittato: “Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi ‘de sinistra’ sarebbero fuori luogo”.

Pronta la replica del cantante: “Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro”.

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