Ciro Grillo, il racconto della ragazza: ‘Mi hanno violentataì

Dopo il video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro e dei suoi amici, nuovo capitolo della vicenda sulla presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza allora 19enne, tra il 16 e il 17 luglio del 2019, in un residence di Cala di Volpe, in Costa Smeralda, dove il Garante del Movimento 5 Stelle ha una villetta. Il quotidiano La Stampa, infatti ha pubblicato le accuse della studentessa nei confronti di Ciro Grillo e degli altri tre ragazzi, contenute nei verbali.

Il reportage, firmato da Gianluigi Nuzzi, ripercorre la sera tra il 16 e il 17 luglio 2019, ma anche i giorni successivi, con le testimonianze di chi ha incontrato la vittima della presunta violenza sessuale.

“Mi hanno violentata”, le parole della giovane alla sua amica, che era con lei e che si era addormentata, secondo il racconto fatto agli inquirenti, poco prima delle 6, quando sarebbero iniziate le violenze.

L’articolo spiega che sono stati sentiti diversi testimoni (dai tassisti ai baristi, fino a istruttori sportivi), intercettati i telefoni, recuperati i messaggi di WhatsApp, analizzati al millimetro i frame di video e foto.

La ragazza era arrivata in Sardegna il 5 luglio, alloggiava in un B&B a Barrabisa a Palau, muovendosi in taxi insieme alla sua amica.

Martedì 16 luglio, alle 23:45, sono andate al Billionaire. Lì hanno conosciuto Ciro Grillo  e i suoi tre amici.

“Alle 5 la comitiva decide di uscire – prosegue l’articolo – viene pagato il conto e si torna all’aperto. Ma le due ragazze non trovano un taxi: ‘Dai venite a fare due spaghetti da noi, poi vi riaccompagniamo domattina al bed&breakfast, abbiamo l’auto a casa, nessun problema’. Alla fine vanno tutti a Cala di Volpe”.

Ed è lì, secondo il racconto delle ragazze, che sarebbero iniziate le violenze a una delle due mentre l’altra si addormentava sul divano.

All’indomani mattina la ragazza ha raccontato tutto all’amica. Nel pomeriggio è andata a fare kitesurf, come ha detto anche Beppe Grillo nel video  diventato virale: il suo istruttore, sentito poi dagli inquirenti, ha detto che era “strana”.

Sempre dai verbali è emerso che l’amica sarebbe andata in farmacia per chiedere la ‘pillola del giorno dopo‘ perché i quattro indagati non avrebbero usato il preservativo.

Beppe Grillo sul video ha ricevuto durissime critiche anche da parte di un suo vecchio amico, Antonio Di Pietro: ‘Una sciocchezza mostruosa, un danno grave all’immagine della ragazza e anche del figlio a prescindere della decisione che prenderà il giudice.  Nutro grande affetto per Beppe Grillo ma non posso condividere la sua scelta di fare quell’intervento video. Da sottolineare il mancato rispetto nei confronti della ragazza, che sarà o non sarà vittima, ma certamente va rispettata come donna, e il mancato rispetto nei confronti del figlio’.

Con ‘il mancato rispetto nei confronti della ragazza’ Di Pietro si riferisce alla frase pronunciata dall’ex comico per mettere in dubbio la verità della giovane, ossia: ‘non è vero niente, non c’è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni è strano’.

Un Di Pietro amareggiato però anche dal mancato rispetto delle istituzioni e dei giudici in quanto agendo in questa maniera non ha fatto altro che mettere loro pressione rischiando di far pronunciare un giudizio non corrispondente alla realtà: ‘Il processo si doveva svolgere all’interno del tribunale, dove si fanno valere le proprie ragioni. Ora si sono creati tanti pregiudizi, tante, troppe polemiche che finiranno per sporcare l’esito finale che decideranno i giudici, qualunque esso sia’. 

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