Da tempo  si rincorrono voci su un passo avanti dell’ex premier, che in autunno sembrava però pronto a costruire un suo soggetto. La crisi del governo giallorosso però ha di nuovo cambiato gli scenari. Il garante è intervenuto.  ‘Non importa la forma, quella la sceglierà lui, ciò che conta è che Conte sia al centro del progetto’, dice uno dei punti di riferimento del Movimento.  In poche parole a Conte toccherà scegliere i tempi e il modo. La via più semplice da percorrere è quella che lo vede come presidente del Movimento con ampie deleghe decisionali, affiancato dal comitato direttivo. Una via che passerebbe da una semplice modifica dello statuto e che vedrebbe alcuni big fargli da supporto.

L’altra opzione in campo è il ritorno del capo politico o come figura permanente all’interno del comitato direttivo, o ‘boicottando’ la nuova struttura nascente. Il problema è che realizzare una sorta di primus inter pares è complesso: comporta il varo di nuove regole da parte del comitato di garanzia e sempre una modifica allo statuto.

L’operazione di trasformazione del Movimento è condotta in prima linea da Grillo, che ha profittatori del cambio di governo per dare un nuovo volto ai Cinque Stelle. Il ‘Movimento 5 Stelle 5.0’ vuole rinascere nelle intenzioni del garante dalle ceneri del progetto originario rivisto in chiave più moderata e moderna: un partito green legato a sostenibilità e sviluppo. Ovviamente anche le regole e la struttura del nuovo Movimento nascente andranno tutte riscritte. Vecchi tabù sono destinati a essere spazzati via., Ma toccherà a Conte, nel suo nuovo ruolo di leader, ridisegnare l’impronta del M5S.