Alla D’Acquisto una conferenza internazionale su ‘La biometria vocale nelle investigazioni’

Ieri,  a Roma, presso i Saloni di Rappresentanza della caserma ‘Salvo D’Acquisto’ si è tenuta  la conferenza organizzata dall’Arma sul tema ‘La biometria vocale nelle investigazioni’.

carabinieri velletriL’evento si è sviluppato  in due sessioni ed è stato aperto dal Comandante del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e dal Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette.

Nel corso dei lavori, moderati dal giornalista Piero Angela, esperti mondiali hanno fatto il punto di situazione, a livello nazionale e internazionale, sulle potenzialità delle attuali tecniche di identificazione di un soggetto dalla voce, approfondendo le tematiche tecnico-scientifiche, operative e legali inerenti allo sviluppo e alla diffusione della biometria vocale nei settori forense, dell’investigazione e della sicurezza.

Presenti: Aldo Iacobelli, Tullio Del Sette, Piero Angela, Sergio Bonafiglia, Davide Zavattaro, Luciano Romito, Andrezej Drygajlo, Alysha N. Jeans, Yiannis Perros, Maurizio De Marco, Pasquale Angelosanto, Giovanni Tessitore, Vincenzo Coppola.

Quello del riconoscimento dell’impronta fonica è un campo importantissimo.  Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, a margine della conferenza ha parlato dello stato attuale delle tecniche investigative basate sulle intercettazioni e degli sviluppi futuri nel campo della biometria vocale: ‘La realizzazione della banca dati rappresenta una nuova sfida e un passaggio importantissimo. Non pensiamo solo alle intercettazioni ma anche alle conversazioni che si possono trovare sul Web e che possono rivelarsi significative ai fini dell’individuazione e del riconoscimento degli autori di diversi reati. Non soltanto reati predatori, di corruzione che avvengono in Italia nell’ambito di una città, mi riferisco anche alla criminalità organizzata transnazionale e al terrorismo internazionale. È già avvenuto che dei terroristi assassini magari con il volto coperto siano stati riconosciuti attraverso il confronto della loro voce con una già riconosciuta e questo attesta che siamo già a un livello molto alto in questo settore. , ha affermato il Comandante. Un settore in cui l’Italia si posiziona tra i paesi più avanzati. Questo avviene  un po’ per tradizione e un po’ per necessità perché noi in Italia, così come la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza ci confrontiamo da tanti anni con la criminalità organizzata. Abbiamo cominciato con la necessità di riconoscere le voci nei sequestri di persona degli anni ’70 e’80 e nelle attività di contrasto dell’eversione interna e del terrorismo. Questo ci ha spinto tutti a cercare di procedere rapidamente verso nuovi sistemi, nell’individuazione di nuove apparecchiature, nell’utilizzazione degli strumenti più avanzati che ad esempio in America o in altri Stati erano stati messi a disposizione delle forze di polizia più attente. Ci ha spinto anche a inventare qualcosa. Alcuni brevetti, infatti, sono stati registrati da appartenenti al raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri’.

La realizzazione di un database condiviso rappresenta uno degli step più importanti  per poter attingere con i sistemi automatici all’immenso patrimonio di intercettazioni che sono relative ad  una enorme mole di dati che attualmente sono confinati nelle procure o custoditi dagli investigatori.

Un altro scenario è relativo allo Speaker Identification Integrated Project (SIIP), un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea che si prefigge di sviluppare un sistema per l’identificazione dei parlatori che identifica soggetti sconosciuti in chiamate intercettate, in file audio-video relativi a determinati crimini, nell’ambito dei filmati legati alla strategia del terrore, come quelli diffusi dallo Stato Islamico, in contenuti diffusi sui social media e i qualsiasi altro tipo di mezzo o canale di comunicazione. In pratica parliamo di ‘fonti aperte’. Un sistema grazie al quale si potrà superare il problema dell’utilizzo di identità nascoste o false da parte dei terroristi e dei criminali che utilizzano Internet per evitare di essere intercettati, identificati e monitorati. Le informazioni acquisite verranno poi condivise tra le forze di polizia di tutto il mondo, tramite Interpol e conformemente alle relative procedure di cooperazione internazionale, accelerando così il processo di ricerca e ottimizzando le risorse.

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