Accordo M5S-Pd sulla giustizia

 Varare con una legge delega in Parlamento una riforma della giustizia entro il 31 dicembre e dimezzare i tempi di tutti i processi con un tetto massimo per quelli penali di 4 anni ed uno medio, sempre di 4 anni, per quelli civili. Sono questi alcuni degli obiettivi della riforma della giustizia annunciati dal ministro Alfonso Bonafede sui quali sarebbe stata trovata un’intesa nel vertice di Palazzo Chigi tra il premier Conte, il Guardasigilli e il vicepresidente del Pd Andrea Orlando.

Stiamo rivoluzionando la giustizia italiana, assicura Bonafede al termine del vertice.  Abbiamo condiviso l’impianto e gli strumenti per arrivare rapidamente ad un netto miglioramento del processo civile e penale anche sotto il profilo dei tempi.

  E sempre nel corso dell’incontro, incalza Orlando, abbiamo convenuto sulla necessità di una radicale riforma del Csm. Unico punto di divergenza, sottolinea Bonafede, resta il sorteggio per il Csm. Un punto che dovrà essere approfondito.  E sempre per quanto riguarda Palazzo dei Marescialli, osserva il numero uno di Via Arenula, occorre spezzare i legami tra politica e magistratura e combatterli per estirpare tutte le degenerazioni delle correnti della magistratura. Ho già cominciato a lavorare per avere norme molto rigide che impediranno sia la degenerazione delle correnti sia i legami tra politica e magistratura.

Invece, non sarà toccata la legge approvata con la Lega che sospende la prescrizione dopo una sentenza di primo grado e che entrerà in vigore dal primo gennaio. Il Guardasigilli M5s Alfonso Bonafede, al termine del vertice con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicesegretario Pd Andrea Orlando, ha parlato di intesa nella maggioranza per elaborare un disegno di legge governativo nuovo: ‘Non va avanti quello che era stato approvato’.

L’intesa sui dossier di Bonafede, uno dei due soli ministri riconfermati dal governo gialloverde (l’altro è Costa all’Ambiente), è fondamentale per il nuovo esecutivo, soprattutto alla luce delle tensioni nel merito con l’ex socio di governo. Il Guardasigilli, rispondendo alla domanda se sia più facile confrontarsi con il Pd rispetto alla Lega, si è limitato a rispondere: ‘Non mi interessa fare paragoni con una forza politica che oggi sta all’opposizione. Io sto parlando di quello che fa questo governo, ai cittadini non interessano i giochi politici. Io sono pagato per lavorare e oggi questo lavoro ha visto un’ottima convergenza con il Pd.

L’apertura è stata confermata anche dal fronte democratico: ‘Abbiamo condiviso l’impianto e gli strumenti per arrivare rapidamente ad un netto miglioramento del processo sia civile che penale anche sotto il profilo dei tempi’, ha detto Orlando.

Nel corso del vertice non hanno invece parlato di un altro dei punti su cui più volte, anche negli ultimi giorni, si sono esposti il premier e il ministro della Giustizia: il carcere ai grandi evasori. Siamo d’accordo come forze di governo, ha detto Bonafede, che sarà un obiettivo, ma oggi non è stato oggetto di trattazione specifica. Comunque il carcere per i grandi evasori rimane assolutamente una priorità.

Preoccupato per i contenuti dell’intesa si dice, invece, il responsabile Giustizia di FI Enrico Costa: ‘Bonafede e Orlando, infatti, sono già responsabili in concorso di aver colpito a morte l’istituto della prescrizione. Il primo lo ha indebolito più volte, il secondo gli ha dato il colpo di grazia. Non ci illudiamo quindi che decidano di fare dietrofront e di cancellare o ritoccare la riforma che entrerà in vigore nel 2020. Sarà il patto delle manette ad unire Pd e 5Stelle, con buona pace di chi in quella maggioranza sperava in una svolta garantista’. Ma Bonafede sulla prescrizione assicura che non verrà toccato nulla: ‘Non c’è tra gli obiettivi la modifica della legge sulla prescrizione. Lo scopo vero, insiste, è quello di approvare la riforma entro il 31 dicembre e di questo sono molto orgoglioso perché quando si lavora nell’interesse dei cittadini si trova sempre una piattaforma comune, che chiaramente deve essere discussa con i parlamentari’. 

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