Un presidenzialismo tutto all’italiana

L’uovo di Pasqua che il Presidente Napolitano ha regalato agli italiani ha portato con se la sorpresa di un Governo del Presidente, con un parlamento praticamente congelato, i partiti, eletti meno di un mese fa,messi da parte con buona pace degli elettori che li hanno mandati in Parlamento per rappresentare le proprie istanze,una sorta di proroga del Governo Monti che è stato sfiduciato dagli elettori e senza la fiducia delle camere appena elette. Al loro posto due Commissioni di “Saggi”, una politico-istituzionale, l’altra economica,che dovrebbero assolvere al compito di preparare il programma per il futuro governo da condividersi tra tutte le forze politiche presenti in parlamento ed ovviare così ai veti e contro veti che ci sono stati fino ad oggi. Al di sopra di tutti c’è Lui il Gran sorvegliante e Garante della Costituzione, che ha deciso di rimanere al suo posto fine all’ultimo giorno del suo mandato, di non abbandonare la nave in balia della tempesta. La scelta operata dal Presidente  dal punto di vista costituzionale è molto singolare ed allo stesso tempo viola la Costituzione,è inutile nasconderlo,ma in quanto ad innovazione potremmo farla rientrare in una sorta di innovazione della Costituzione materiale, perchè traccia inevitabilmente la strada che ci porterà col tempo ad una Repubblica presidenziale tanto agognata da Berlusconi a cui bisogna riconoscere il merito di esserne stato uno, se non l’unico, strenuo sostenitore. L’idea di una Repubblica presidenziale,quindi,si fa sempre più concreta e possiamo dire che è ormai entrata nel Palazzo e sarebbe da irresponsabili non perseguirla. Del resto negli ultimi vent’anni la figura del nostro Presidente della Repubblica non è più,come in origine,quella di un notaio che registra tutti gli atti del Parlamento e del Governo,anzi li progetta e dirige.In questi giorni ne abbiamo avuto ulteriore conferma; il ruolo di deus ex machina spetta al Presidente che lo interpreta con grande maestria.Lo si è visto del resto quando ha spedito a casa Bersani perchè non in grado di formare una maggioranza sul suo programma,quindi il segretario del PD si è praticamente eclissato. Napolitano, un Presidente a tutto campo che ha preso in mano il timone di una Repubblica ormai in balia di una interminabile tempesta che potrebbe farla definitivamente naufragare e cercherà con i suoi saggi di portarla in porto.Questa allo stato delle cose è una speranza ed allo stesso tempo un augurio; ma bisogna riconoscere che re Giorgio il Migliorista ce la mettendo tutta, quantomeno ha dato uno scossone ad una democrazia ormai zoppa ed agonizzante.

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