Russia, gli Usa cercano di coinvolgerci in un conflitto militare

Se gli Stati Uniti decideranno di armare l’esercito di Kiev,   nel sud-est ucraino ci sara’ “un’ulteriore escalation del conflitto”, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. A una domanda su una possibile reazione di Mosca, Patrushev ha risposto: “Penso che agiremo con strumenti diplomatici. Gli Stati Uniti cercano di coinvolgere la Russia in un conflitto militare interstatale e sfruttando la questione ucraina vogliono un cambiamento del potere in Russia e infine lo smembramento del nostro Paese”. Il governo ucraino è “cautamente ottimista” in vista del vertice previsto domani a Minsk tra Hollande, Merkel, Putin e Poroshenko per far tacere i cannoni nel Donbass, ma bisogna “anche essere pronti al peggior scenario”, dice il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Ievghen Perebiinis. Secondo il diplomatico, il summit di domani comunque non è l’ultima chance per trovare una soluzione pacifica al conflitto.  Il conflitto intanto non si ferma. Bombardamenti a Donetsk e si contano vittime anche fra i civili. Nel Sud Ovest della Russia si fanno esercitazioni militari.  Gli Stati Uniti sono comunque pronti a fornire armi all’Ucraina se la via diplomatica dovesse fallire. E’ il messaggio che Barack Obama invia alla Russia, confermando quello che già circolava da giorni. E lo ha fatto davanti alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ricevuta nello Studio Ovale della Casa Bianca, che dal canto suo ha ribadito il ‘no’ a qualsiasi soluzione militare della crisi. Il franco faccia a faccia tra i due leader,   durato circa due ore, si è svolto mentre a Bruxelles i ministri degli Esteri della Ue avevano da poco deciso nuove sanzioni verso Mosca, pur rinviandone l’attuazione. Tutti infatti aspettano di vedere come andrà a finire il vertice di Minsk, dall’esito quanto mai incerto, come ha ammesso la stessa Merkel da Washington. Sottolineando senza mezzi termini come con la crisi ucraina sia oramai in gioco “l’ordine della pace in Europa”. Con Vladimir Putin, del resto, è sempre più muro contro muro. Lo ‘zar’ del Cremlino, in vista del summit di mercoledì, ha messo in guardia Europa e Stati Uniti usando parole forti: “La Russia non accetterà mai alcun ultimatum”. Nessuno, ha detto il suo portavoce, ha mai parlato e potrà mai parlare al presidente con il tono dell’ultimatum. Ma quello lanciato da Obama gli assomiglia molto. Il presidente americano ha infatti puntato più che mai il dito contro il Cremlino: “La Russia ha violato tutti gli impegni presi con l’accordo di Minsk, continuando a operare nell’Ucraina dell’est, inviando soldati e artiglieria pesante e distruggendo interi villaggi”. Per Obama, dunque, le sanzioni, che pur stanno colpendo in maniera durissima l’economia russa, potrebbero non bastare più. E lo ha detto chiaramente durante la conferenza stampa congiunta con la Merkel, pur auspicando “una risposta unitaria” degli alleati europei. Noi incoraggiamo la soluzione diplomatica, ma bisogna andare avanti con le sanzioni.

 

 

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