Roma, casali mai restaurati da Mezzaroma. Cooperativa: “Comune perde 2 milioni noi il lavoro”

Il Comune di Roma rischia di perdere oltre 2 milioni di euro destinati alla ristrutturazione di un complesso di casali storici a Borghetto San Carlo, una tenuta agricola a nord della Capitale, nel cuore del Parco di Veio. Una vicenda che nasce da lontano e che ha due responsabili ben identificabili: da una parte il Campidoglio e dall’altra la ImpreMe Spa, impresa di costruzioni del gruppo Mezzaroma. Nel mezzo una cooperativa di giovani agricoltori che rischia di rimanere schiacciata dalle mancanze di entrambi, pubblico e impresa privata. Si perché nel 2010 è stata fatta una convenzione tra l’azienda edilizia ImpreMe Spa e l’amministrazione comunale che però non è stata rispettata. “L’impresa di costruzioni – spiega Giacomo Lepri della cooperativa agricola Coraggio – ha ottenuto il diritto di costruire nel quartiere Talenti, in cambio della cessione di 22 ettari di terreno al Comune di Roma con l’impegno, a proprie spese, di ristrutturare i casali presenti. Sono passati sei anni ma i lavori non sono neanche iniziati e, dopo una proroga nel 2013, sarebbero dovuti finire in questi giorni”. Una mancanza che oltre a rischiare di far perdere oltre 2 milioni di euro a Roma Capitale ha messo in seria difficoltà Lepri e altri 14 ragazzi perché la cooperativa agricola Coraggio nel 2014 ha vinto il bando “Roma Città da Coltivare” ottenendo la gestione del terreno in questione, con parte dei casali che la ImpreMe avrebbe dovuto ristrutturare. “Il terreno e due terzi dei casali da contratto sono destinati a noi per fare agricoltura ma anche tutta una serie di attività didattiche e sociali – precisa Lepri – e un terzo spetta al XV municipio. Ma senza i casali ristrutturati non si può fare nulla, neanche entrare nell’area dove sono presenti i casali stessi visto che c’è pericolo di crollo delle strutture”.

La ImpreMe si è giustificata attribuendo la colpa dei ritardi al Comune di Roma che “non ha pubblicizzato a dovere il bando di gara per assegnare i lavori ad una ditta che in seguito sarebbe stata pagata da noi – ha spiegato Benedetto Marcucci, responsabile comunicazione della ImpreMe – tant’è che ha partecipato al bando in questione solo un’azienda e, per legge, se non ci sono almeno due ditte la gara è annullata”. Ma in questi casi è l’azienda appaltante stessa che deve trovare la ditta per fare i lavori, tant’è che nel sito della ImpreMe, c’è un avviso esplorativo per trovare l’azienda che deve ristrutturare i casali. Marcucci quindi, in seconda battuta, ha dovuto ammettere le colpe della ImpreMe, promettendo l’inizio dei lavori di ristrutturazione dei casali. Da una parte quindi ci sono le mancanze dei Mezzaroma che non hanno rispettato la promessa fatta e sottoscritta con Roma Capitale, dall’altra però lo stesso Comune di Roma non ha vigilato affinché i costruttori ristrutturassero i casali a proprie spese. Atteggiamento ancor più inspiegabile se si pensa che i 22 ettari in questione, casali compresi, sono ora di proprietà del Campidoglio, anche se due terzi saranno gestiti dalla cooperativa agricola Coraggio. Campidoglio che però non pare aver fatto nulla per ottenere la contropartita dal privato rischiando di perdere oltre 2 milioni di euro, fondi più che preziosi per le disastrate casse comunali. Il triste bilancio di questa paradossale vicenda è che i Mezzaroma ormai hanno quasi completato gli appartamenti a Talenti ma la contropartita con il Comune di Roma è ancora ferma al palo visto che i lavori di ristrutturazione, a sei anni dalla sottoscrizione della convenzione con Roma Capitale, non sono ancora iniziati. E nel frattempo i giovani agricoltori vincitori del bando “Roma Città da Coltivare” rischiano di diventare vecchi.

Luca Teolato

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