Quagliariello lascia Ncd

Il coordinatore del Ncd, Gaetano Quagliariello, si è dimesso dal suo incarico. Nella lettera inviata al leader di Ap, Angelino Alfano, Quagliariello sottolinea le differenze sul piano dell’analisi e della linea politica, e spiega che avrebbe prospettato anche il rischio di una sua uscita dal partito e dal gruppo al Senato nel caso in cui Alfano confermi la presenza di Ncd al governo. Fonti parlamentari vicine all’ex coordinatore sottolineano come la scelta di lasciare il ruolo di coordinatore sia dettata anche da un senso di correttezza politica e dall’intenzione di affrontare il dibattito interno sulla linea del partito senza essere vincolato ad incarico comunque fiduciario. ‘Non ho forzato nessuno per entrare in Ncd quando c’era da avere un gesto di coraggio, non trattengo nessuno ma se tiro una riga di quanto fatto il bilancio é molto in attivo’, così il leader Ncd Angelino Alfano.  ‘Sarebbe troppo facile dire adesso io l’avevo detto. Ma nonostante ciò voglio dirlo che io l’avevo detto. Lo avevo detto oltre un anno fa che la linea ondivaga della dirigenza di Ncd avrebbe provocato scosse nel partito e ci avrebbe condotto in un burrone. Avevo detto da oltre un anno che l’appiattimento sulla linea politica di Renzi avrebbe snaturato completamente il tentativo, purtroppo miseramente fallito, di contribuire all’ammodernamento e al rilancio del centrodestra; avevo detto ripetutamente, ogni giorno, che la nostra base non avrebbe condiviso giravolte politiche e strategiche che avessero avuto come unico obiettivo la conservazione e la perpetuazione delle poltrone ministeriali con la cancellazione totale degli ideali liberali ai quali dicevamo di ispirarci’, scrive su Facebook Nunzia De Girolamo, deputato di Forza Italia rientrata nel partito di Silvio Berlusconi dopo aver detto addio proprio a Ndc. La scelta di Gaetano Quagliariello, prosegue, sicuramente sofferta come lo è stata quella mia, ne è la conferma autorevole. E la rispetto. Ma dico ai colleghi di Ncd, soprattutto a quelli che all’indomani del mio ritorno di Forza Italia hanno bollato la mia scelta con espressioni ai limiti della decenza, in qualche caso superandoli soprattutto nella mia Campania, che non è finita. Non è finita perchè se si nasce in una coalizione e si crede fermamente in ciò che si fa, si possono cambiare strategie ma non i valori di riferimento. Credo che nei prossimi giorni altri daranno l’estremo saluto al progetto di Ncd che di politico ha conservato ben poco. Mi auguro che tutto cio’ serva a qualcuno per guardarsi allo specchio, farsi delle domande è darsi delle risposte. Adesso spetta a Forza Italia l’onere della sintesi della coalizione di centrodestra con la costruzione di un progetto politico che con il contributo degli alleati metta fine alla disamministrazione pasticciata dell’attuale governo. Quagliariello, in realtà, si è dimesso da coordinatore per riportare un dibattito partito con un’area centrista e liberale che non può ripartire da una posizione di governo obbligatoria: ‘È la mia seconda uscita di sicurezza. Ma la prima per l’Ncd è oggi, non dopo il referendum. Oggi il governo di emergenza diventa un’alleanza strategica. E non mi pare ci siano le condizioni di sistema, né di programma. Renzi tende a tenere insieme il Pd e poi a sfondare sui moderati grazie alle sue capacità di comunicazione e proposta, progetto rafforzato dalla lobby parlamentare di Verdini. La nostra area ne esce massacrata. Lo abbiamo visto plasticamente quando al Senato è passata la riforma, col sostegno decisivo di Ncd. Un’ora dopo, contro di noi sono state incardinate le unioni civili’. Alfano plaude alle riforme di centrodestra ma non convince l’ex coordinatore: ‘Sono le riforme di Renzi e lui giustamente le rivendica. Per guadagnare visibilità e unità non basta che Renzi alzi il contante da mille a tremila euro dimenticandosi di dire che è una proposta di Area popolare, come fece con il bonus bebè. Io avevo proposto di uscire dal governo, restando nella maggioranza delle riforme. Ora che le abbiamo portate a termine, uscire è ancora più urgente’. Il voto sul ddl Boschi è la fine del periodo emergenziale. Se l’alleanza continua diventa strutturale, senza che ci sia nel sistema la possibilità di presentarsi assieme alle elezioni. ‘Se esco, non sarò solo. Nel partito e nella base molti la pensano come me e tanti che se ne sono andati potrebbero tornare. Ma non è una cosa per ripiombare nel passato. Se non ci saranno forze sufficienti finirò la legislatura, poi farò altro. Io spero che ci sia un sussulto dentro Ncd. In secondo luogo, spero che qualcuno la pensi come me’.

Cocis

 

 

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