Patrimoniale elettorale e Letta: ‘Proposta non chiara…’

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo di Angelo Forgia:

La patrimoniale di Letta: bene se dovesse colpire gli utili e i deposti dei ricchi, da evitare se dovesse colpire i 5-6 mila miliardi di risparmio privato degli italiani

Se la patrimoniale ipotizzata dal segretario del PD andrebbe a toccare i grandi patrimoni ‘mobili’, che ben venga; ma se deve andare a intaccare i 5-6 mila miliardi di euro di risparmi privati, ebbene, questa patrimoniale sarebbe un grande imbroglio. Siamo in piena campagna elettorale. Letta lo spieghi dettagliatamente.

Il segretario del PD, Enrico Letta, pensa di essersi accaparrato i voti dei ventenni con la sua proposta della patrimoniale a carico dei ricconi. Gli introiti di questa imposta si dovrebbero dividere tra i diciottenni. Detta così, alla fine, è allettante. In realtà, la proposta è ambigua e avrebbe dovuto essere spiegata meglio. A cominciare dai patrimoni da colpire. Patrimoni mobili (cioè conti in banca e risparmi in generale), patrimoni immobiliari o entrambi? La prima cosa da chiarire è questa. Se si tratta di andare a togliere – facciamo un’ipotesi – l’1% degli utili alle grandi società, o l’1% a chi detiene centinaia di milioni in banca, ebbene, alla fine si potrebbe essere anche d’accordo. Si fa una volta sola, vincolando il prelievo di questi soldi. Stabilendo, per legge, che tali soldi debbano essere divisi tra i diciottenni (Letta ha parlato di una “dote”). L’importante è che questi soldi non vengano utilizzati per pagare le ‘rate’ del debito pubblico italiano calcolato in modo truffaldino dai ‘Padroni del vapore’ dell’Unione europea. Messa così, la proposta di Letta è accettabile e il prossimo Parlamento non dovrebbe avere problemi ad approvare tale legge. Cominciando ad ‘alleggerire’ gli utili che le multinazionali presenti in Italia incassano ogni anno.

Noi, però, abbiamo una sensazione. Ovvero che dietro la parola “patrimoniale” si nasconda, ad esempio, un nuovo prelievo sulle case. Per questo è importante specificare a quali patrimoni si riferisce il segretario del PD. Letta dovrebbe precisare che la sua proposta non prevede, in alcun caso, di colpire le abitazioni. Perché in Italia, in materia di balzelli sulle abitazioni, ci sono già troppi “film” già visti. Si comincia, infatti, col dire “Patrimoniale per colpire i ricchi”. Poi si scopre che i patrimoni da tassare contemplano anche i patrimoni immobiliari. All’inizio direbbero: “La patrimoniale colpirà chi possiede abitazioni del valore superiore a 5 milioni di euro”. Già questa comincia ad essere una truffa, o, se preferite, una patrimoniale truffaldina. Perché chi possiede abitazioni per un valore superiore a 5 milioni di euro intanto non è detto che sia ricco: ci sono tanti casi di persone che ereditano immobili di grande qualità e non hanno nemmeno i soldi per la manutenzione ordinaria. E su questi, dal Governo di Mario Monti in poi, è arrivata la tagliola dell’IMU che pagano ogni anno dal 2013. Ma siccome noi conosciamo bene i politici italiani non escludiamo che la patrimoniale – una volta fatto passare il principio – venga abbassata, per ciò che riguarda gli immobili, e 3 milioni di euro: in pratica dovrebbero pagarla tutti i proprietari di abitazioni del valore di 3 milioni di euro. A questo punto l’obiettivo del Governo non sarebbero più i ricconi, ma il cosiddetto ceto medio-alto che, in alcuni casi, di alto ha ben poco, perché magari oltre a pagare a fatica ogni anno l’IMU ha difficoltà anche ad affittare le abitazioni, considerato che in Italia il tasso di morosità degli inquilini è elevato e in tanti non affittano più gli appartamenti perché sanno che, dopo sei-otto mesi, gli inquilini cominceranno a non pagare e non ci sarà modo né di avere i soldi arretrati, né di riavere l’appartamento.

Come vedete, a differenza del segretario del PD, che parla di grandi numeri, noi osserviamo la realtà. In Italia, fino a un ventennio addietro, c’erano i ceti medio-bassi, i ceti medi e i ceti-medio alti. I ceti medi, ormai da tempo, nella stragrande maggioranza dei casi, non ci sono più. Oggi ci sono solo ceti medio bassi (la maggioranza della popolazione italiana) e ceti medio alti. Su questi ha gettato gli occhi l’Unione europea. Sono soprattutto i ceti medio-alti che, in buona parte, detengono il risparmio degl’italiani (tra questi ci sono anche tanti piccoli depositi di famiglie non ricche che mettono da parte 60-80 mila euro per i figli). Si tratta di 5-6 mila miliardi di euro tra fondi comuni, depositi bancari e postali e altre forme di risparmio. Ai signori dell’Unione europea il fatto che l’Italia abbia un debito pubblico di 2 mila e 800 miliardi di euro e un risparmio privato di 5-6 mila miliardi non va proprio giù. Soprattutto in un momento caratterizzato da una crisi economica micidiale, tra effetti Covid e effetti della guerra in Ucraina, il risparmio privato degli italiani fa gola a un Unione europea a ‘trazione’ tedesca con l’economia ferma. E’ questo il motivo per il quale bisogna fare molta attenzione quando si parla di “patrimoniale”.Letta deve specificare che non ci sarebbe alcuna imposta sulle abitazioni e, soprattutto, che non verrebbero toccati i ceti medio-alti e, in generale, i titolari dei 5-6 mila miliardi di euro di risparmio privato

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