Manovra: Ok del Senato. Monti: è iniziata la Fase 2

Il Senato  ha approvato la manovra economica varata dal governo Monti con 257 sì. I no sono stati 41.

L’aula del Senato ha votato con 257 sì e 41 no la fiducia chiesta dal governo sulla manovra, che diventa così legge. Tuttavia è calato il consenso rispetto al decreto Salva- Italia. Il 17 novembre, giorno in cui si insediava il Governo Monti, infatti, erano 281 i voti favorevoli. Dunque l’ esecutivo, guidato da Monti, ha perso 24 voti.

Ma il premier, non è sembrato preoccuparsene. Si è detto invece “lieto” di tale risultato. E a chi gli chiedeva se è cominciata la fase due dell’azione di governo, il premier ha risposto: “La fase due è già cominciata, era dentro la fase uno. Adesso verrà sviluppata a grande velocità”.

Ora il decreto “Salva-Italia” dovrà passare nelle mani del Capo dello Stato per poi diventare legge con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. A votare a favore Pdl, Pd e Terzo Polo, Udc, Coesione nazionale-Io Sud. A esprimersi con un voto contrario Svp, Lega – protagonista di diverse bagarre nell’Aula di Palazzo Madama, tanto da costringere  il presidente Renato Schifani a sospendere la seduta -, e Italia dei Valori, che invece aveva sostenuto il nuovo esecutivo, lo scorso 17 novembre.

Monti. Manovra: Italia a testa alta in Europa. Nella sua replica al Senato, Monti ha definito la manovra come un “decreto di estrema urgenza che mette in grado l’Italia di affrontare a testa alta la gravissima crisi europea. L’Italia porterà in Europa il suo contributo alla stabilità anche elementi di riflessione e azione sempre più forti sulla politica economica. Non c’é crescita senza disciplina finanziara”, ha ribadito il premier Monti in Senato.

“L’Europa deve perseguire obbiettivi di crescita, occupazione, coesione. Deve essere un’Europa più comunitaria” in cui però il rispetto di “regole stringenti” deve anche renderla “più solidale, più vicina ai cittadini” perché “non può essere né apparire fredda nei confronti della sicietà civile. Per superare la crisi dei debiti sovrani è essenziale che tutti guardino con fiducia ai nostri titoli. E’ essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e Btp le cui rendite sono oggi elevatissime. Occorre che abbiamo fiducia in noi stessi”, ha continuato il premier.

Dunque per il premier è necessario che l’ Itali persegua una politica europea nel senso della crescita. Ma a tal fine è necessario che il Senato approvi le misure previste dalla manovra. “Resta  che le politiche europee devono cambiare e per noi questo é il il prossimo impegno. Appare rituale, ripetitivo e privo di fondamento lo slogan ‘pagano i soliti noti'”, ha concluso Monti dopo aver elencato tutte le misure della manovra.

Bossi: la manovra affonderà l’ Italia. Il decreto ‘Salva Italia’ non salverà l’Italia, anzi la “affonderà”. Lo ha detto Umberto Bossi. Il governo – ha aggiunto – mette “troppe tasse e soprattutto non sa come creare posti di lavoro. Questo è il problema”: così Bossi a Bolzano per la firma di un protocollo d’intesa sanitario tra Lombardia e l’Alto Adige.

Schifani censura Bricolo e senatori leghisti. Come annunciato ieri il presidente del Senato, Renato Schifani, ha censurato il capogruppo a Palazzo Madama della Lega Federico Bricolo e molti dei senatori leghisti. Ieri, durante l’esame della manovra, avevano esposto striscioni (“Governo ladro”) e fischiato durante la richiesta di fiducia arrivata da Piero Giarda.

Già pervengono tuttavia, le anticipazioni in merito a come voteranno i diversi politici. I 12 senatori dell’Italia dei valori, ad esempio, hanno già espresso la volontà di non accordare la fiducia al governo Monti. Lo ha annunciato in Aula il sentore Elio Lannutti che ha criticato ”il governo dei banchieri” riferendosi alla manovra che sarà licenziata nel pomeriggio in via definitiva. Il 17 novembre l’Idv votò la fiducia. Ora i no saranno 37 compresi quelli della Lega.

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