I finanzieri del comando provinciale di Milano hanno eseguito una confisca di prevenzione su beni del valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro nei confronti di un imputato già condannato a 14 anni di reclusione per reati di estorsione e traffico di stupefacenti. In particolare, le investigazioni patrimoniali, condotte dal nucleo di polizia economico- finanziaria della guardia di finanza di Milano nell’ambito di un procedimento di prevenzione istruito presso la Procura, sezione misure di prevenzione, hanno tratto spunto da alcune risultanze emerse nell’operazione ‘Crociata’ coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che nel 2016 aveva consentito di smantellare la locale di Mariano Comense (Como). L’imputato era ritenuto responsabile di un ingente traffico di stupefacenti e di diversi episodi di estorsione.
Una delle estorsioni ha riguardato il titolare di un’officina che è stato addirittura costretto a cedergli la propria azienda, dopo che l’estortore, già proveniente da un lungo periodo di detenzione, era riuscito ad assumerne la gestione.Con metodi intimidatori, l’indagato si è impossessato dell’azienda senza pagare alcun corrispettivo e, addirittura, ha imposto alla vittima di chiudere eventuali altre imprese che avrebbero potuto fare concorrenza.Dagli accertamenti patrimoniali secondo la normativa antimafia, è emerso come mediante le sue costanti attività delittuose, nel periodo 2004- 2014, la persona indagata sia riuscito ad incrementare sensibilmente il proprio patrimonio mobiliare ed immobiliare, che risultava intestato a due società, esercenti anche l’attività immobiliare, e la cui titolarità era formalmente ricondotta ai propri figli.Con le proprie indagini di polizia economico-finanziaria, le Fiamme Gialle hanno riscontrato l’origine delle provviste impiegate e hanno ricostruito le modalità con cui il soggetto condannato ha acquisito il patrimonio a lui riconducibile, consentendo quindi di giungere alla confisca di un’azienda e del compendio di una società, di dodici fabbricati e due terreni, oltre a diversi orologi e gioielli, che sono stati così sottratti definitivamente dal circuito criminale.