Mafia Capitale: prima udienza per Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Zingaretti

Le accuse: turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio

Oggi, presso il Tribunale di Roma, si è svolta la prima udienza, nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, per Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Venafro è stato rinviato a giudizio insieme a Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol.Co. La Procura contesta ai due imputati la turbativa d’asta e la rivelazione di segreti d’ufficio legate all’assegnazione, nel 2014, dell’appalto del servizio Recup, il centro unico di prenotazione della sanità laziale. Secondo l’accusa, Venafro, che ha rassegnato le dimissioni da capo di gabinetto il 24 marzo scorso, avrebbe utilizzato il suo ruolo per interferire nella gara d’appalto sul Recup, veicolando una fetta dell’appalto in questione alle coop di Salvatore Buzzi. L’udienza, dopo la richiesta di giudizio immediato da parte di Venafro, si è svolta davanti ai giudici della seconda sezione penale, che non è la stessa davanti alla quale si sta celebrando il maxiprocesso a Mafia Capitale.

Entrando nel dettaglio, secondo i pm, l’appalto sarebbe stato aggiudicato in un’ottica di spartizione tra cooperative vicine ad ambienti di destra e di sinistra. La gara poi è stata comunque sospesa su iniziativa di Zingaretti dopo gli sviluppi dell’inchiesta su Mafia Capitale. Nella vicenda dell’appalto Recup sono coinvolti altri soggetti, già imputati nel maxiprocesso a Mafia Capitale che si sta svolgendo nell’aula bunker di Rebibbia. Oltre a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, figurano in questo episodio di turbativa d’asta anche Luca Gramazio, quale consigliere regionale del Pdl, Angelo Scozzafava, componente della commissione aggiudicatrice della gara, il manager Fabrizio Franco Testa e alcuni collaboratori di Buzzi. Nell’udienza di oggi ci si è limitati ad ascoltare le richieste di costituzione di parte civile della Regione Lazio e di alcune associazioni e cooperative che in qualche modo si sono sentite danneggiate da quello che i pubblici ministeri definiscono un “quadro di un accordo lottizzatorio”. Oltre la Regione Lazio hanno chiesto la costituzione di parte civile la onlus Cittadinanzattiva, l’Asso-consum,  la cooperativa La Fenice, Il Sol.Co, Capodarco e l’associazione Insieme Consumatori. Mercoledì prossimo i giudici decideranno quali richieste accogliere. “Siamo sereni – ha commentato Maurizio Frasacco, legale di Venafro – e abbiamo piena fiducia nella magistratura. Sono certo che il mio cliente verrà assolto e in tempi brevi, prevedibilmente prima dell’estate visto che in questo processo gli elementi da esaminare sono davvero pochi”. La Procura ha chiesto di accorpare le due tranche di Mafia Capitale che coinvolgono l’ex sindaco Gianni Alemanno e l’ex capo di gabinetto di Zingaretti. I due quindi potrebbero essere processati insieme. A richiedere la riunione dei due processi è stato il pm Giuseppe Cascini, nel corso dell’udienza di oggi. La decisione verrà comunicata mercoledì prossimo dai giudici della seconda sezione penale.

Luca Teolato

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